Inter, come cambia il centrocampo: Barella la certezza, Sucic la sorpresa

ALL calcio
3 Min Read

Il croato potrà guadagnare subito spazio: l’Inter ci crede. E i senatori lo aiuteranno

Ba-Ca-Mi ancora è stata e resterà per sempre una hit intramontabile del centrocampo nerazzurro – con quei tre lì, Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, l’Inter si è presa la seconda stella e ha raggiunto due finali di Champions in tre anni – ma per tornare in cima alle classifiche serve musica nuova. E non è solo questione di gerarchie da riscrivere o moduli da ritoccare, come Cristian Chivu ha cominciato a fare già alle prime panchine nerazzurre, dall’altra parte dell’Oceano. Il mercato, sempre lui, e i flirt estivi di Calhanoglu, solo lui, possono dare la scossa definitiva a un reparto che era già destinato a cambiare, nelle posizioni e negli uomini.

Occasione Sucic

—  

E allora vale la pena partire dall’ultimo arrivato, perché è su di lui che l’Inter ha iniziato a disegnare la mediana che verrà. Lo consentono l’età di Petar Sucic, che a ottobre festeggerà appena 22 anni, e soprattutto il talento e la duttilità del centrocampista acquistato dalla Dinamo Zagabria per 14 milioni. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il campo e Sucic, nei primi lampi di Inter mostrati al Mondiale per club americano, ha confermato quanto spiegato a parole: “Posso giocare come numero 6 o numero 8, mezzala come dite in Italia, ma posso anche stare nella posizione più centrale”, aveva detto alla Gazzetta , e nello scacchiere di Chivu si è mosso davvero così, muovendosi più o meno da tutte le parti. Se però, come pare, l’Inter che il nuovo allenatore ha intesta si assesterà su una mediana a due, con Dumfries e Dimarco ai lati, allora Sucic potrà giocarsi le sue carte con convinzione: con la Croazia, infatti, Petar ha giocato in quella posizione, duettando spesso con il neomilanista Modric. Una colonna cui appoggiarsi e con la quale orientarsi nel cuore della squadra, proprio come potrà succedere all’Inter: Barella è la certezza, Mkhitaryan l’altro veterano da studiare per crescere e Frattesi un modello per perfezionare l’arte preziosa del carpe diem. In una rosa profonda come quella nerazzurra, il primo obiettivo del croato sarà di farsi spazio nelle rotazioni. Se poi Calha dovesse salutare, spazio e continuità potranno crescere.

La guardia svizzera

—  

L’arrivo di Xhaka sarebbe strategico, perché permetterebbe a Chivu di giocare la carta dell’esperienza: lo svizzero sa cosa fare, come farlo e vanta quella duttilità che nella nuova Inter è una dote indispensabile per stare al passo dell’allenatore. Strategico è anche il profilo scelto per il dopo Calhanoglu: Xhaka è un over 30 che imbottirebbe il centrocampo nerazzurro di conoscenza, senza tuttavia pestare i piedi al giovane Petar in rampa di lancio.

Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *