Dopo il rosso a Calhanoglu, la squadra è apparsa più compatta e reattiva. Però servono un attaccante che salti l’uomo, e un assetto valido quando gli avversari si compattano
Lo diceva Nils Liedholm che in 10 contro 11 si gioca meglio e Monaco-Inter di ieri sera ha confermato una volta di più l’esattezza del teorema del Barone. Finché è rimasta in undici, l’Inter è piaciuta poco, quasi niente, ed è andata in svantaggio. Quando Calhanoglu è stato incomprensibilmente espulso dal francese Mathieu Vernice. protagonista di un arbitraggio in stile Byron Moreno, l’Inter è piaciuta molto e ha vinto in rimonta. Per semplificare, diciamo che il rosso a Calhanoglu ha scosso i nerazzurri, li ha risvegliati dal torpore balneare della Costa Azzurra, li ha costretti a tirare fuori la combattività, il tratto tipico del Chivu difensore interista del Triplete e del Chivu allenatore, perché il romeno sta in panchina con la stessa grinta che ci metteva da giocatore. Questa è però una lettura superficiale: c’è dell’altro.