Inter, chi al posto di Calha? Ederson in pole, la trattativa

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Sembra ormai inevitabile la separazione con il turco, per cui si aspetta la prima offerta ufficiale del Galatasaray: l’Inter vuole ricavare non meno di 35-40 milioni. Poi l’affondo per il sostituto

Dal nostro inviato Davide Stoppini

Più 90: è il prefisso telefonico della Turchia. E a questo punto non resta che aspettare che quei numeri compaiano sul display del cellulare, ovvero il momento in cui dal Galatasaray si faranno vivi con un’offerta vera per Calhanoglu. Poi starà all’Inter non farsi prendere per il collo in una storia che è stata antipatica fin dall’inizio. La società ha provato a tamponare finché è stato possibile. Anche precisando di non aver mai sentito dalla viva voce del giocatore una richiesta ufficiale di cessione. Vero. Ma il gioco è stato chiaro fin da subito, svelato dagli osservatori, anche se mal digerito da chi è parte in causa di questa vicenda. L’Inter a questo punto ha un solo vero interesse: ricavare da una cessione inevitabile – ricomporre la frattura è almeno oggi ipotesi da tener viva solo in linea teorica – la cifra richiesta, ovvero 35-40 milioni di euro. E poi tanti saluti.

sogno brasiliano

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E poi, soprattutto, andare decisi sul sostituto di Calhanoglu. C’è un nome che va tenuto in considerazione, la primissima scelta se solo si creassero le condizioni per un affondo: Ederson dell’Atalanta. Quasi banale dire come il brasiliano piaccia a tutti, dirigenti e allenatore. In casa nerazzurra oggi viene considerato quasi un sogno. Perché si possono avere delle idee, delle preferenze, ma finché non si concretizza la condizione di partenza – ovvero la cessione di Calhanoglu – non si può affondare. Per convincere l’Atalanta almeno a sedersi e a parlare dell’affare servono non meno di 45-50 milioni. E questo l’Inter lo sa. Ma non è una cifra impossibile da raggiungere: è vero che sono stati già investiti quasi 70 milioni tra Sucic, Luis Henrique e Bonny, ma l’Inter ha in rosa (e nei dintorni, leggi Aleksandar Stankovic) giocatori che possono portare soldi freschi nelle casse. Bisseck, ad esempio. Sebastiano Esposito, che piace alla Fiorentina. Ma occhio anche alla situazione Frattesi: è vero che, senza Inzaghi, il suo scenario è cambiato, ma il centrocampista continua ad avere grande mercato in Italia e in Europa. Ora si è affacciato l’Atletico Madrid, Simeone s’è iscritto alla corsa: pista da seguire. Alternative ad Ederson? Rovella, che pure è stato sondato, non convince fino in fondo. Piace molto di più Angelo Stiller, classe 2001 dello Stoccarda, già nel giro della nazionale tedesca: valutazione simile a quella di Ederson, corsa anche questa non semplice considerando l’interesse del Bayern.

la clausola di denzel

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Il mercato è in evoluzione, non tutto è preventivabile. Attenzione, dunque, anche agli scenari meno attesi. Dumfries, ad esempio: nel suo contratto è prevista una clausola rescissoria da 30 milioni di euro, attivabile entro la metà di luglio. È una cifra relativamente bassa, che può stuzzicare diversi club in giro per l’Europa. E un addio dell’olandese non sarebbe semplice da gestire, anche se – va detto – per ora non si registrano segnali in tal senso. Segnali che invece l’Inter ha mandato al Parma per Giovanni Leoni. È l’obiettivo numero uno per la difesa nerazzurra, oltre che un rimpianto grande così per non aver chiuso l’operazione un anno fa con la Sampdoria. Il presidente Giuseppe Marotta ne ha parlato pubblicamente prima della gara con il Fluminense, l’interesse è dichiarato. Il Parma ha sparato alto: 40 milioni, segnale di una scarsissima volontà di provarsi del talento. Ma l’Inter ha fissato comunque un budget alto per rinforzare il pacchetto difensivo: 30 milioni. C’è margine per trattare, in fondo c’è tanto tempo davanti. Però il direttore sportivo Ausilio si guarda intorno e valuta anche alternative. Da almeno un anno i nerazzurri seguono con interesse le prestazioni di De Winter, difensore del Genoa, valutato 30 milioni. E il Genoa, proprio nelle ultime ore, si è informato con l’Inter per il prestito di Valentin Carboni. Canale aperto, insomma, anche se è evidente come un giocatore debba uscire prima di procedere ad un investimento. Da adesso in poi, ovvero dopo gli arrivi già completati di Sucic, Luis Henrique, Bonny e l’inserimento in rosa di Pio Esposito, è un discorso che vale in tutti i reparti per l’Inter. Per una telefonata che arriva, un’altra ne parte. A cominciare da quel +90.



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