Inter, Calhanoglu e il Galatasaray: i motivi per venderlo e quelli per tenerlo

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Il regista è nel mirino del Galatasaray, che potrebbe far leva sulla volontà di Hakan di tornare a casa. Un eventuale addio significherebbe fare plusvalenza e risparmiare un ingaggio pesantissimo, ma…

Gregorio Spigno

Giornalista

In foto ha già le valigie in mano, ma solo perché appena sbarcato a Los Angeles per disputare il Mondiale per Club con l’Inter. Da qui a poco, però, il futuro di Hakan Calhanoglu potrebbe cambiare. E il regista dell’Inter probabilmente non si dispiacerebbe poi troppo nel rifare i bagagli appena smontati e salire su un altro aereo che lo riaccompagni… a casa. Perché è ormai noto che il Galatasaray stia provando con grande convinzione a portarlo in Süper Lig (in questo caso non ri-portarlo, perché nel campionato turco non ci ha mai giocato), che il procuratore sia al lavoro per trovare tutte le quadre necessarie affinché la trattativa vada in porto e pure che il padre di Hakan, Huseyin, sogni di vederlo protagonista in Turchia anche a livello di club e non solo con la nazionale. “Spero che un giorno verrai al Galatasaray”, scrive Calha senior condividendo una storia su Instagram, con tanto di cuoricini giallorossi come i colori sociali della squadra di Istanbul. Il momento del decollo nei colloqui tra Inter e Gala deve ancora arrivare, ma tutte le parti in causa sembrano abbastanza aperte alla possibilità. E tanto basta per immaginarsi un’Inter con e senza Calhanoglu.

perché sì

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Il presupposto da cui partire è uno: Calhanoglu regista fu un’invenzione (azzeccatissima) di Inzaghi. Con l’addio all’Inter di Simone, qualcosa potrebbe essere cambiato anche nella testa di Hakan che come tutta la squadra ha vissuto drammaticamente la serata del 31 maggio scorso a Monaco di Baviera. Il timore di ripartire più scarichi rispetto a prima, soprattutto a causa della seconda occasione in 3 anni mancata all’ultimo passo in Champions League, c’è e rischia di comprometterne il futuro nerazzurro. Poi ci sono le questioni tecniche. In primis di campo: il rendimento di Calhanoglu nell’ultima stagione è nettamente calato rispetto a quella precedente, sono aumentati i problemi fisici del centrocampista che mai come quest’anno si è ritrovato tanto in infermeria e l’età è avanzata oltre i 31 anni. 

L’ingaggio del turco, poi, è altissimo – 6,5 milioni netti a stagione che a bilancio ne pesano circa 12 – e l’Inter in questo senso potrebbe “liberarsi” di uno stipendio in controtendenza con la nuova politica sul mercato di Oaktree. Tema certamente non meno importante è il contratto. La scadenza con i nerazzurri è fissata per il 30 giugno del 2027. Tradotto: o si monetizza con una cessione in questa sessione di mercato (che diventerebbe una plusvalenza totale essendo arrivato nell’estate del 2021 a parametro zero dal Milan), o dal prossimo gennaio in poi diventa complicato richiedere i 30-40 milioni che l’Inter pretende oggi.

perché no

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L’altra faccia della medaglia porta almeno altrettanti pensieri sulla bilancia. Quando Calhanoglu è rimasto fuori per infortunio, la sua assenza (unita all’apporto spesso scarso di Asllani, unico sostituto non adattato e per di più sull’uscio di viale della Liberazione) si è sentita particolarmente. E già solo per questo motivo è lecito porsi una domanda: l’Inter può davvero rinunciare al suo regista principale? In squadra non c’è un profilo “in cabina” all’altezza di Hakan, che d’altro canto potrebbe pure aver smaltito la cocente delusione di Monaco per ripartire ancora più forte e agguantare quel traguardo che tanto ha fatto patire gli interisti negli ultimi anni. Poi c’è un fattore ambientale: restando all’Inter, Calhanoglu potrebbe agevolare il processo di ambientamento dei vari nuovi acquisti che si candideranno per prendere il suo posto – Sucic su tutti e poi di chi arriverà dal mercato – in modo da non lasciare scoperto un ruolo troppo importante e soprattutto delicato. Ma la bilancia nerazzurra da che parte pende?  



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