Inter, Bastoni torna da ex contro l’Atalanta: dalla plusvalenza Dea al ruolo di oggi

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Cresciuto una vita nell’Atalanta, l’imprescindibile di Inzaghi era stato lanciato titolare a 17 anni dal tecnico della Dea. Poi il trasferimento a Milano per la cifra boom, le polemiche e la conferma: altro che bilanci, “Basto” è un top mondiale

Il 22 gennaio del 2017, Alessandro Bastoni era semplicemente un’altra persona. La carta d’identità diceva 17 anni appena, il ciuffo era più lungo e disordinato, il fisico ben più esile, il braccio destro doveva ancora riempirsi di tatuaggi. Gli si leggeva in faccia l’enorme emozione per l’esordio in Serie A. Al Gewiss Stadium – all’epoca ancora “Stadio Atleti Azzurri d’Italia” – si giocava Atalanta-Sampdoria. Era la prima Dea di Gasperini, che quel campionato lo concluse al 4° posto in classifica ma centrò “solo” la qualificazione in Europa League perché di italiane in Champions ne andavano 3. Praticamente un altro mondo. Lo stesso in cui Bastoni è cresciuto tra il 2015 e il 2018: giovanili, Under 17, poi Under 19 e dritto in prima squadra. 

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