Chivu prova a cambiare, ma senza stravolgere. Le prime indicazioni dopo l’esordio al Mondiale
Un passo per volta verso una nuova dimensione. Non può essere altrimenti per una squadra come l’Inter che fino al 31 maggio era in campo in Europa, e che nel Mondiale per Club non può avere una condizione fisica all’altezza. Tanto meno quella mentale, dopo la strizzata fragorosa ricevuta dal Psg nella finale di Champions League persa 5-0.
impegni
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Quella con il Monterrey è stata la partita numero 60 di un’annata iniziata lo scorso 17 agosto. L’anomalia del torneo statunitense ha permesso l’ingresso di due nuovi acquisti (Luis Henrique e Petar Sucic), ma due pedine della rosa se ne sono andate: Joaquin Correa al Botafogo e Marko Arnautovic lasciato libero. Se Mehdi Taremi è rimasto in Iran per le note vicende belliche, i fratelli Esposito sono stati inclusi nella trasferta, anche per definire meglio il loro futuro. Questa contabilità di rosa serve a dimostrare che non ci può essere uno stacco netto tra l’Inter del passato e quella della prossima stagione, che ha un allenatore diverso. Nella continuità del materiale a disposizione e in attesa di altri interventi sul mercato, necessari, Chivu sta cercando di modificare senza stravolgere.
sistema
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E’ più flessibile, Chivu sta provando soluzioni diverse che permettano, anche in determinate porzioni di partita, proposte meno scontate. Nella disposizione media nell’avvio del match contro il Monterrey, i nerazzurri disegnavano sul campo una sorta di 3-1-5-1 leggermente asimmetrico a sinistra, con Lautaro più arretrato di Sebastiano Esposito e quindi senza la prima punta profonda e stabile. È mancata la precisione, anche se Lautaro ha segnato ma su schema da punizione. Chivu ha provato anche una sistemazione a 3-4-1-2, con Mkhitaryan trequartista e il doppio mediano Sucic e Barella. Con Thuram riferimento avanzato nella ripresa, si è visto anche il doppio trequartista, sempre con Lautaro arretrato e Zalewski al suo fianco. L’occupazione di questo spazio con piedi buoni e rapidi nello scambio può servire contro squadre bloccate, rintanate nella propria area e invitate così a uscire sulla trequarti per non permettere il fraseggio. Trovando sacche di libertà si può limitare la densità avversaria.
la reazione
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A pieno regime, l’Inter è superiore al Monterrey, settimo nel campionato messicano e eliminato agli ottavi della Champions della Concacaf. Ma i nerazzurri sono in una condizione precaria e c’era il rischio di non potersi rialzare dopo essere andati in svantaggio. Ma la reazione c’è stata e si è vista anche la mano del nuovo allenatore nell’idea della punizione che ha portato al pareggio.
difesa
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Chivu sta introducendo un sistema di difesa a zona sulle palle inattive, prima invece la regola era quella dell’uno contro uno. Non ha funzionato, vista la rete di testa da corner di Sergio Ramos, che non è stato stretto abbastanza tra Bastoni, Acerbi e Pavard. Il tecnico ha poi detto che in quel caso si doveva tenere a uomo, ma anche le incomprensioni fanno parte del processo di apprendimento.
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testa e gambe
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In questo caso non c’entrano i nuovi sistemi, ma è il passato recente che pesa sulle prestazioni dell’Inter. La fatica fisica e quella mentale per gli ultimi avvenimenti non possono sparire in pochi giorni. E’ probabile che il resto del torneo evidenzi ancora queste lacune, ma il Mondiale per Club va preso come primo passo verso un’annata impegnativa e con ambizioni di riscatto.
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