Il portiere spagnolo, prelevato l’estate scorsa dal Genoa, era stato l’investimento più oneroso dell’estate nerazzurra. Fin qui zero minuti in Serie A, ma l’infortunio di Sommer lo lancia proprio contro i rossoblù
Lo scorso anno aveva stupito tutti: sicuro tra i pali, coraggioso nelle uscite, bravo nel gioco con i piedi. La prima stagione in Serie A di Josep Martinez, con il Genoa, è andata oltre le migliori aspettative. Titolare inamovibile nella squadra di Gilardino che sul campo a fine stagione ha raccolto il miglior piazzamento di tutte le neopromosse europee: salvezza tranquilla, 11° posto, 49 punti. E pensare che “Pepo” – questo il soprannome di Josep dai tempi in cui giocava nel Las Palmas – era approdato a Genova dal Lipsia nel luglio del 2022, quando la squadra aveva l’obiettivo di tornare in Serie A ma per il ruolo di titolare tra i pali era forte anche la candidatura di Adrian Semper (oggi al Pisa, all’epoca persino preferito allo spagnolo da tanti tifosi rossoblù). Il tempo ha poi confermato: la dirigenza del Grifone ci aveva visto lungo. Dopo un breve dualismo con Semper, Martinez si è conquistato il ruolo di titolare e protagonista sia nella cavalcata che ha portato al ritorno del Genoa in Serie A sia nella prima stagione nella massima categoria, arrivando a convincere persino l’Inter.
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Nella trattativa con il club nerazzurro, la dirigenza del Grifone non ha fatto sconti: la valutazione del portiere si attestava su 15 milioni di euro e a quella si è arrivati tramite una formula studiata su una base fissa (13,5 milioni) e un’altra di bonus (1,5). L’investimento più esoso dell’estate nerazzurra. Ecco perché, arrivati ormai quasi a fine febbraio, ci si poteva aspettare un impiego più frequente del portiere spagnolo: troppo poco una sola partita in Coppa Italia fin qui. In Serie A – come Martinez – solo i “dodicesimi” di Parma e Lecce non hanno giocato nemmeno un minuto, ma non rappresentano certo esborsi da 15 milioni di euro. E per le altre big del campionato il discorso è diverso rispetto all’Inter: Perin fa spesso rifiatare Di Gregorio, che si tratti di Serie A o Champions. Torriani del Milan ha giocato in Champions e Coppa Italia, Sportiello in Coppa, Rui Patricio ha la fiducia di Gasperini, il Napoli ha alternato anche per l’infortunio di Meret, Baroni alla Lazio divide i portieri tra campionato a coppe, Italiano del Bologna alterna spesso Skorupski e Ravaglia. La tendenza di cambiare in porta vale anche per le medio-piccole: Leali al Genoa si è preso la titolarità con il tempo, il caso extra-calcio di Okoye ha lanciato Sava come titolare dell’Udinese, il Como ha alternato addirittura tre portieri diversi, il Monza due, l’Empoli cambia, il Venezia pure. Inzaghi… no. Ma l’infortunio di Sommer lo costringerà a farlo. E Martinez proverà subito a sfruttare l’occasione, partendo dalla sfida al passato che lo ha reso grande.