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Il vero problema della Juve secondo Allegri e Giuntoli

February 20, 2024 | by allcalcio.it

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Allegri ed il 4-3-3

Come il 22 gennaio 2017, quando contro la Lazio allo Stadium Allegri rivitalizzò una Juventus prima in classifica, ma un po’ appagata e sconfitta una settimana prima a Firenze, passando dal 3-5-2 a un 4-2-3-1 in cui schierò assieme Cuadrado, Dybala e Mandzukic alle spalle di Higuain. Proprio alla vigilia della trasferta di Verona, Allegri ha spiegato come quella situazione fosse diversa e di voler andare «avanti col 3-5-2, perché non sono tre risultati negativi che ci devono togliere certezze». I risultati negativi però sono diventati quattro, delle certezze la Juve ha perso la più granitica – la solidità difensiva – e proprio a Verona, come già contro l’Udinese, Allegri al momento di recuperare ha schierato assieme Chiesa e Yildiz, anche se per pochi minuti, inserendo poi Alcaraz.

Arma d’emergenza

Il 4-3-3 utilizzato in corso d’opera per due partite consecutive non è un caso, né una soluzione mai provata in allenamento. Magari il tecnico continuerà a considerarlo un’arma d’emergenza e contro il Frosinone confermerà il 3-5-2, ma il cambio di modulo è un’ipotesi su cui ha ragionato e ragiona. E le difficoltà difensive dei ciociari, squadra più battuta della Serie A con 52 gol subiti, potrebbero rendere più allettante l’idea di puntare su un assetto più offensivo. Al di là di questo fattore contingente, però, più che per l’aspetto tecnico-tattico – comunque rilevante visto che permetterebbe di sfruttare i tre giocatori di maggior talento offensivo, Chiesa, Vlahovic e Yildiz – il passaggio al 4-3-3 potrebbe essere utile soprattutto per dare alla squadra nuovi stimoli e nuovo entusiasmo, generato proprio dalla maggiore quantità di talento in campo.

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