EMPOLI (Firenze) – “Il Torino è una grandissima squadra con una chiara identità. Non credo però abbiano dominato la partita. Hanno trovato di fronte una squadra che sta costruendo la sua identità. Abbiamo dato continuità ad altre grandi prestazioni. Stasera mi è piaciuto tutto il gruppo, anche chi era in panchina. La mentalità di questi ragazzi sta crescendo. Abbiamo segnato 3 gol, tutti e tre su azione. Abbiamo vinto 4 partite su 11, non è facile fare questi risultati per chi lotta per la salvezza. Ci eravamo un po’ arrabbiati perché Cancellieri non si allargava, invece poi devo dire che oggi i ragazzi hanno dato davvero tutto, ma già dalla settimana“. Sono le parole, ai microfoni di Dazn, del tecnico dell’Empoli Davide Nicola dopo il rocambolesco successo contro il Torino, per il quale ne ha difeso i colori sia da calciatore che da allenatore: “Niang ha personalità e spirito. Deve fidarsi per come lo sto gestendo. Credo che si sia dato la zappa sui piedi da solo, perché continua a dimostrare che subentrando può essere determinante (ride, ndr). Scherzi a parte, io credo questa squadra abbia 17-18 giocatori che stanno giocando molto. Noi avevamo solo 5 giorni per recuperare, alcuni stanno facendo il Ramadan e non è facile. Cerchiamo di dare spazio a tutti. Il merito è sempre dei giocatori. Per me non esistono titolari o riserve, per me esiste solo il gruppo squadra“.
“L’Empoli è cambiato”
“I ragazzi sono focalizzati solo sul lavoro. Noi abbiamo ribaltato un po’ tutto. Non era facile e non è facile, magari fosse finita… servono ancora tanti punti. Però partiamo dalla loro dedizione del lavoro. Io credo nelle relazioni, loro si stanno conoscendo in maniera più profonda. L’allenatore può mettere le idee, ma sono sempre i giocatori che ci fanno brillare. La motivazione è data dal percorso che si fa. L’Empoli ha cambiato modo di stare in campo, di attaccare e di difendere. In alcune partite non si riesce a fare del proprio meglio. Da quando ci sono io, stiamo cercando il gol e stiamo segnando di più, di prima non parlo perché sarei maleducato. Io sono me stesso sempre e ovunque, poi insieme al mio staff cambio la metodologia dei miei allenamenti in base alla squadra che alleno. Noi crediamo nella nostra metodologia“, conclude Nicola.
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