L’amministrazione del Comune veneto accusa club e società organizzatrice dell’evento di non aver rispettato i patti. La replica: “In 15 anni portati 56 milioni di euro nel Cadore”
La Lazio non è più benvenuta ad Auronzo di Cadore, storica sede dei ritiri biancocelesti dell’era Lotito. A dichiararlo è il sindaco del Comune veneto, Dario Vecellio Galeno, che a Radio Cortina ha affermato che la società organizzatrice dell’evento non avrebbe rispettato il contratto siglato con l’amministrazione locale. Il problema è che l’accordo scade nel 2025.
Il sindaco di Auronzo non vuole il ritiro della Lazio
“Per quanto riguarda questa amministrazione, la Lazio non verrà più ad Auronzo”. Parole di Dario Vecellio Galeno, sindaco di Auronzo di Cadore, storica sede dei ritiri pre-campionato dei biancocelesti. Il primo cittadino s’è lamentato di alcuni accordi non rispettati dalla Lazio e da Media Sports Event Group, la società organizzatrice del ritiro. “Quest’anno non si sono realizzate le cose che ci eravamo prefissati di mettere in campo – ha detto Vecellio Galeno – Il Comune ha fatto tutto il suo ed è andato anche oltre quello che era il mandato biennale, che abbiamo conferito all’azienda che si occupa del ritiro. Sono loro a non aver realizzato il loro scopo”.
Secondo il sindaco, Auronzo avrebbe rimesso soldi e servizi per il ritiro della Lazio. “Costa alle casse comunali 40mila euro al giorno e per questo si fermano tutte le attività che il Comune dovrebbe mandare avanti, dalle manutenzioni, agli interventi ambientali, il rifacimento delle strisce pedonali – le sue parole – di fatto sacrifichiamo due mesi di lavori pubblici degli operai del Comune per fare 12 giorni di ritiro. Per questo dico che i tempi sono maturi per dire che il Comune deve fare il Comune”.
Auronzo, la replica della società che organizza il ritiro della Lazio
Alla denuncia del sindaco di Auronzo è seguita la risposta di Gianni Lacché, responsabile della Media Sports Event Group. “Tra hotel, il lavoro della mia società e quello che dobbiamo dare alla Lazio un importo comprensivo di IVA di circa 310.000 euro”, ha replicato Lacché. “Quest’anno il Comune si è defilato dall’organizzatore di tutto ciò, è a carico della Media Sports Event Group”, ha poi aggiunto. “Rimango quindi basito dalle parole del sindaco. La Lazio ama Auronzo di Cadore, ma se non ci vogliono non stiamo qui a dispetto dei santi”.
Lacché ha sostenuto anche che negli ultimi 15 anni i tifosi e tutto l’indotto hanno portato oltre 56 milioni di euro ad Auronzo e nel Cadore. Rimango quindi perplesso, perché credo che siamo una delle società più importanti d’Italia, portiamo tantissimi tifosi, tantissimi tifosi amano Auronzo di Cadore perché il posto è bellissimo, la cittadinanza è formata da persone squisite con cui ormai ci siamo ben integrati”. La querelle potrebbe ora avere anche degli strascichi legali, dato che il contratto tra Auronzo e la Lazio scadrà nel 2025, dopo il ritiro della prossima stagione.
Lazio, i tifosi si spaccano sul caso Auronzo
La denuncia del sindaco di Auronzo ha ovviamente scatenato la reazione dei tifosi della Lazio. “Sono anni che Auronzo mangia con la Lazio, Lotito è quello che è ma non è che la Lazio è sempre in torto”, scrive Zappetta su X. “Ciao e a mai più sindaco di Auronzo”, il commento di Barboni. “56 milioni nelle casse della città di Auronzo in 16 anni: dovrebbero semplicemente revocargli l’incarico di Sindaco”, il parere di Maaax. Ma tra i tifosi c’è anche chi sfrutta le parole di Vecellio Galeno proprio per attaccare il presidente biancoceleste. “Il mio augurio è che possiate vivere altri quarant’anni di Lotito, questo vi meritate, questo è quello che volete, questo è ciò a cui ambite”, scrive Carovillano. “Il sindaco ha detto basta alle prepotenze economiche di Lacché e Lotito”, aggiunge Libero.
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