L’Italia U17, già campione d’Europa, ha proposto un gran calcio ai Mondiali di categoria conquistando uno storico terzo posto. Un esempio da seguire in vista dei playoff
Il terzo posto dell’Italia U17 ai Mondiali di categoria, col successo ai rigori nella finalina contro il Brasile, è un risultato storico. Mai prima d’ora gli Azzurrini erano riusciti a spingersi così avanti nella rassegna iridata: Gravina celebra i campioncini di Favo e incrocia le dita per i playoff nella Nazionale maggiore. Da Donnarumma a Barella, da Bastoni a Retegui: chiedere ai vari Inacio, Campaniello, Reggiani e Longoni come si fa. Saranno pure ragazzini, ma l’Italia – quella di Gattuso – dovrebbe fare tesoro dei segreti dell’U17.
Italia U17, bronzo storico ai Mondiali
Se Reggiani, Campaniello e il figlio d’arte Samuele Inacio sono stati alcuni dei protagonisti assoluti dell’entusiasmante cavalcata azzurra ai Mondiali, a salire in cattedra nella finale per il terzo e quarto posto contro il temibile Brasile è stato Alessandro Longoni, il nuovo Gigio Donnarumma del Milan.
Già, il portiere classe 2008 della Primavera rossonera (ma ha assaporato anche la Serie D col Milan Futuro), che si candida a ripercorrere la carriera del capitano della Nazionale e numero uno del Manchester City, ha parato due rigori dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari, consentendo all’Italia di conquistare uno storico bronzo in un momento di enorme sofferenza e incertezza per il movimento calcistico italiano.
Inacio, Campaniello e Reggiani: quanti talenti
Tre volte mvp il trequartista dai colpi fenomenali Inacio (quattro sigilli e due assist), altrettante Luca Reggiani, difensore e capitano dell’Under 17. Ad accomunarli l’esperienza all’estero: entrambi, infatti, giocano nelle giovanili del Borussia Dortmund. Talenti in fuga dallo Stivale, a cui hanno preferito ‘il progetto’.
Un club che premia i giovani brillanti. Un Paese come la Germania, dove non si ha paura di lanciare i giovani. Inacio, figlio dell’ex attaccante brasiliano Inacio Pià, è cresciuto nell’Atalanta, Reggiani nel Sassuolo: i due hanno disputato un Mondiale da urlo. Così come Thomas Campaniello, centravanti dell’Empoli: doppietta nel 3-2 all’Uzbekistan negli ottavi, poi il gol decisivo nel finale contro il Burkina Faso nei quarti.
Il segreto dell’U17 per tornare ai Mondiali
L’effetto Gattuso è svanito con la figuraccia di San Siro contro la Norvegia. E, ora, il Mondiale passa di nuovo dai playoff: l’Irlanda del Nord in semifinale, Galles o Bosnia ed Erzegoniva – si spera – nella finale da giocare in trasferta. E, allora, l’Italia dei big studi l’Under 17. Che, come detto dal ct Favo, ha proposto “il miglior calcio del torneo”.
Il ko in semifinale con l’Austria non cancella né ridimensiona certo lo straordinario cammino degli Azzurrini. Che in Qatar hanno mostrato solidità difensiva – ben cinque i cleen sheet -, inventiva e concretezza. Un esempio da seguire, insomma. Qualità che racchiudono il segreto del successo. L’Italia del domani – già campione d’Europa – lascia ben sperare, quella del presente – reduce dal disastro di Euro 2024 e alla ricerca della felicità – è un’incognita. Ma fallire per la terza volta l’accesso ai Mondiale non è contemplato.

