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Il passaggio di proprietà dell’Inter: la raccomandata, le dimissioni e il nuovo cda

May 22, 2024 | by allcalcio.it

Il passaggio di proprietà dell’Inter: la raccomandata, le dimissioni e


diFrancesco Bertolino

A mezzanotte è scaduto il termine per la restituzione del credito di 375 milioni vantato dal fondo statunitense nei confronti del gruppo cinese Suning

La proprietà dell’Inter è nelle mani di Oaktree. A mezzanotte è scaduto il termine per la restituzione del credito di 375 milioni vantato dal fondo statunitense nei confronti del gruppo cinese Suning. Non si hanno notizie di un rimborso dell’ultimo minuto; il soccorso di Pechino è poco probabile e Oaktree non pare disposto a proroghe, nemmeno a caro prezzo. Il silenzio del presidente Steven Zhang alla cena di gala per il ventesimo scudetto aveva, del resto, il sapore di una resa.




















































Il passaggio di proprietà in Lussemburgo

Abituata a ragionare in minuti, giornate e stagioni, ora l’Inter si vedrà scandire il tempo dalla burocrazia. Quella del Lussemburgo è di norma molto rapida e protettiva per i creditori. L’avanzata di Oaktree dovrebbe perciò procedere spedita. Basterà una raccomandata per comunicare l’insolvenza del debitore e la volontà di escutere il pegno, spiegano esperti di diritto lussemburghese. Poi il passaggio della proprietà dell’Inter sarà automatico e a Oaktree non resterà che versare a Suning la differenza fra la valutazione di mercato del club – si parla di 850 milioni, debiti inclusi — e l’ammontare del prestito non rimborsato.

Il controllo dalla Cina al Nordamerica

Il fondo potrà così prendere possesso non soltanto del 68% delle azioni del club in mano a Suning, ma anche del 31% detenuto da LionRock, alleato del gruppo cinese. Più precisamente, Oaktree diverrà proprietario della cassaforte lussemburghese che detiene le azioni del club.
Sulla carta, quindi, l’Inter avrà il medesimo azionista. Sopra la testa dei campioni d’Italia, però, cambierà tutto. Il controllo del club si trasferirà dalla Cina al Nordamerica, da cui già provengono i patron di altre otto società di serie A (nove se il Venezia sarà promosso nel massimo campionato). Da un presidente-tifoso come Zhang e in cerca di soddisfazioni, non solo in campo economico, a un fondo di investimento che per mestiere ha la ricerca del massimo profitto.

L’assemblea per il nuovo board

Concluso il procedimento in Lussemburgo e salvo resistenze dei rappresentanti di Suning, poi, il consiglio di amministrazione dell’Inter dovrebbe rassegnare le dimissioni, prendendo atto del cambio di azionista. Seguirà la convocazione di un’assemblea che eleggerà il nuovo board. Guardando agli altri investimenti di Oaktree in Italia, è ipotizzabile che il cda sarà composto perlopiù da consiglieri indipendenti e che agli amministratori esecutivi sia lasciata ampia autonomia decisionale e gestionale.
 
La dirigenza sarà confermata e la competitività della rosa preservata. Poi, certo, Oaktree ci vorrà mettere del suo per alzare il prezzo di una futura cessione dell’Inter, totale o parziale. Magari accelerando sullo stadio o stringendo accordi commerciali in geografie diverse da quelle di riferimento degli Zhang. Questi progetti, però, appartengono al domani. Oggi bisogna avviare il passaggio dell’Inter in modo da concluderlo in fretta ed evitando, se possibile, strascichi legali. Ci sono un calciomercato da affrontare e dei tifosi da rassicurare. Per i quali, con Suning o con Oaktree, alla fine «c’è solo l’Inter».

22 maggio 2024 ( modifica il 22 maggio 2024 | 11:34)



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