Il nuovo Napoli prende forma, Conte ridisegna l’attacco: più qualità e più gol

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Le invenzioni di Lang e De Bruyne, la potenza di Lucca con Lukaku: sotto il Vesuvio si cambia ancora

Dal nostro inviato Vincenzo D’Angelo

Seconda fase della rivoluzione, non solo sul mercato. Se la prima stagione serviva a rimettere in piedi il progetto partendo dalla solidità difensiva e riscaldando l’entusiasmo dei tifosi (ieri 6000 tifosi all’allenamento), questa che sta per arrivare sarà anche quella in cui il Napoli vuole tornare a essere anche bello e spietato, oltre che solido. È più o meno quello che ha fatto intendere Antonio Conte durante la sua presentazione di inizio ritiro: “In cosa dovremo migliorare? Dobbiamo cercar di fare più gol, l’anno scorso non siamo stati così realizzativi per quanto creato. Ma c’è sempre da migliorare. L’anno scorso lamentai la mancanza di certi giocatori in rosa e ora stiamo cercando di sopperire”. Sì, è un Napoli alla ricerca della qualità e di nuove soluzioni offensive. E gli arrivi di Lang e De Bruyne serviranno a questo, a creare occasioni da gol. Da fermo o creando superiorità numerica nell’uno contro uno. Ma non solo.

Palle inattive

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Il laboratorio Conte è sempre aperto: “Amma faticà, ma cchiu assaje” è il nuovo mantra. E lavorare più di prima significa cercare la perfezione in tutto. Nel meraviglioso viaggio verso lo scudetto, c’è stato un mese in cui il Napoli sembrava infermabile. Straripante. Devastante. Tra dicembre e gennaio sono arrivate sette vittorie di fila, con tre successi in altrettanti scontri diretti. Contro Fiorentina, Atalanta e Juve, quella squadra dimostrò che il nuovo 4-3-3 contiano era un meccanismo perfetto nelle due fasi, grazie alla fantasia degli esterni, gli inserimenti delle mezzali e le continue sovrapposizioni interne dei terzini. Ecco, qui ci sono due punti su cui Conte lavorerà molto. Il terzo, neanche a dirlo, sarà la capacità di sfruttare le palle inattive. L’anno scorso il Napoli ha trovato poche volte vantaggio dai calci da fermo. Stavolta, con uno specialista come De Bruyne a calciare e i giganti in area – Lucca su tutti – la storia deve cambiare. L’Inter di Inzaghi nelle difficoltà sapeva sbloccare i match da palla inattiva e da lì costruire le sue vittorie. Il Napoli ora ha gli uomini e la qualità per alzare il livello anche in questo fondamentale.

Centravanti e terzini

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Ma la strada maestra sarà sempre la ricerca veloce della punta centrale e il suo gioco di sponda per mandare in porta i compagni. Romelu Lukaku è un maestro del genere e non a casa il centravanti contiano per eccellenza. Ma da qualche giorno c’è anche Lucca, il centravanti “dominante” come lo definì proprio Antonio dopo l’ultimo Napoli-Udinese. Muscoli, centimetri e intelligenza tattica da mettere al servizio della squadra. E gol da garantire. Di testa, in acrobazia, ma anche lanciandosi nello spazio in profondità alle spalle della difesa. Gli uomini di fantasia ci sono, ora tocca agli altri aumentare i giri del motore. E vale anche – se non soprattutto – per i terzini, giocatori fondamentali già nell’anno dello scudetto di Spalletti. Di Lorenzo e Mazzocchi (e Juanlu a breve) da una parte, Olivera e Spinazzola dall’altra. Il coraggio di andare senza palla, di assaltare l’area, di trovare il passaggio vincente.

Gli esterni

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Napoli cerca nuovi gol. E una nuova manovra offensiva che faccia emozionare il Maradona. Toccherà a Lang addolcire le giornate degli orfani di Kvara: un altro funambolo alla ricerca della continuità, cosa che in passato non gli ha permesso di fare l’ultimo step. Lui, come Neres e Politano, dovranno garantire assist e gol. Furore e qualità, come piace a Conte. Per un Napoli sempre più protagonista.



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