Altro rinforzo per Conte, ma gli uomini mercato guardano alla Premier, alla Liga e ancora in direzione Bologna
Lo spiegava bene la strofa e dunque conviene farsene una ragione: “ci vuole un fisico bestiale, per fare quello che ti pare”, e due metri e zero uno possono bastare, certo che sì, per costruirsi una squadra a propria immagine e somiglianza, e immaginarsela mentre si rotola nelle pozzanghere incurante della paura, avendo quadricipiti d’acciaio. Serve Lorenzo Lucca al Napoli, è stato scelto ormai, e affinché si concluda ce l’hanno messa tutta De Laurentiis e Pozzo, amici da un ventennio e forse di più, uomini che si sono stretti mani prima di appuntarsi i rispettivi Iban per i bonifici: era da un po’ che il Napoli non attingeva da Udine (l’ultimo, Meret, nel 2018) e stavolta sembra proprio siano alle firme. C’è voluto un po’ di tempo, di dialoghi serrati, di trattativa estenuante, pero poi hanno riscritto persino il contratto e ora dovrebbero essere entrambi felici e contenti: nove milioni cash immediatamente, altri ventisei al riscatto — obbligatorio — tra un anno e spumante pronto per essere stappato.
Prova del nove bis
—
Lorenzo Lucca diventa il socio di Romelu Lukaku, con lui dividerà il tempo e anche l’area di rigore altrui, faranno a spallate contro chiunque e sportivamente pure tra di loro, riempiranno il Napoli della loro fisicità, possibilmente dei gol di cui Antonio Conte ha sentito la mancanza, ma solo statisticamente, visto poi com’è finita. Lucca ha battuto Darwin Nùnez da un bel po’, c’è stato un ballottaggio dentro una amabile tentazione, e la scelta non è figlia del vil danaro: certo costa assai di meno, 35 contro i 60 che avrebbe preteso il Liverpool; guadagna pure poco rispetto all’uruguaiano, 1,5 mica i 6 del sudamericano, e però si è presentato con 14 gol a Udine e una natura calcistica che a Manna, il ds, e ad Antonio Conte, il suo vate, ha scatenato il desiderio di portarselo a Napoli. Fatta, per la precisione quasi fatta: se tutto andrà bene, si procederà subito pure con le visite mediche; altrimenti, perché commissioni e bonus sono sempre pericoli da domare, se ne potrà parlare a Dimaro-Folgarida.
Il Fantacampionato Gazzetta è tornato, con il montepremi più ricco d’Italia! Iscriviti e partecipa
Un, due, tre
—
Ricominciare da tre, da queste parti, è un mantra: alle spalle di Lucca, un gigante, si intravedono altre sagome, comunque strutturate. La prima sarebbe quella di Dan Ndoye (25 a ottobre), l’amabile “ossessione” di Conte: Napoli e Bologna sono andati in corto circuito sull’esterno offensivo, però la vicenda-Beukema è servita anche per riparlarne. I 50 milioni invocati da Sartori sono apparsi come provocazione, e invece no, però si può discutere ad oltranza per incontrarsi in un altrove ragionevole, altrimenti Manna ricomincerà a flirtare con la Premier League, proverà a chiedere al City di Jack Grealish (30 a settembre), che sembra un’illusione o una speranza o una iperbole o una suggestione. Mai dire mai, si dice anche a Manchester. E pure a Siviglia, dove c’è Juanlu Sanchez (22 tra un mese) in religioso silenzio: si sta allenando, ovviamente, avendo però il Napoli in testa. Le distanze sono quasi inconsistenti per questo calcio milionario, De Laurentiis sta intorno ai quindici e il Siviglia è sceso dai venti iniziali ai diciassette attuali: tutto lascerebbe sospettare che da un momento all’altro possa esserci l’incursione decisiva sulla fascia destra per dare a Di Lorenzo un erede o un compagno d’avventura con la sua stessa vocazione al gol ed agli assist. Un altro scattino…
© RIPRODUZIONE RISERVATA