Dopo la condanna a 3 anni di carcere con l’accusa di estorsione e l’affidamento in prova dopo 6 mesi di detenzione, Fabrizio Miccoli, ex attaccante di Palermo, Lecce e Juve si racconta durante un’intervista. È una vita nuova quella dell’ex sportivo, che ha finalmente avuto modo di mostrare il proprio pentimento a Maria Falcone.
Fabrizio Miccoli e l’incontro con Maria Falcone
Una recente intervista rilasciata a Il Corriere della Sera è stata l’occasione giusta, per Fabrizio Miccoli, per riflettere sul periodo passato in carcere.
Ma anche sull’incontro con Maria Falcone, sorella del magistrato Giovanni, al quale Miccoli nel 2011 si era rivolto con espressioni offensive.
Fabrizio Miccoli e l’avvocato Giampiero Orsini nel 2017
L’ex calciatore ha avuto modo di incontrare la sorella di Falcone e di chiarire la sua posizione, scusandosi per le parole utilizzate.
“Per tanto tempo ho provato un grande senso di colpa”, ha svelato Miccoli, che ha avuto finalmente modo di esprimere il proprio pentimento. Un dolore compreso dalla dottoressa Falcone.
L’ex sportivo ha inoltre rivelato che, in futuro, collaboreranno insieme in iniziative di solidarietà a Palermo. Un chiaro messaggio alla Falcone per dimostrare il suo reale pentimento.
Solo tre amici rimasti
L’intervista al Corriere è anche un momento, per Fabrizio Miccoli, per riflettere sugli errori del passato.
L’ex calciatore ha infatti affermato: “Sono stato molto ingenuo, troppo disponibile”. In passato, non riusciva a negare il proprio aiuto, soprattutto sul piano economico.
Tuttavia, dopo il carcere e dopo l’addio al calcio, sono stati molti a voltargli le spalle, soprattutto tra i cosiddetti amici che appartenevano al mondo dello sport.
E, sempre parlando di amicizie, afferma: “ai tempi ne avevo diecimila. Oggi sono tre, ma va bene così. Bastano loro, sono fratelli”.
Inoltre, tra coloro che lavorano nel mondo del calcio, Miccoli ha citato Roberto D’Aversa, Serse Cosmi, Francesco Moriero, con i quali ha mantenuto i contatti.
La nuova vita dell’ex attaccante
Fabrizio Miccoli è tornato in libertà già nel 2022. Dopo una condanna a tre anni per estorsione, gli venne concesso l’affidamento in prova dal tribunale di sorveglianza di Venezia, dopo sei mesi di detenzione.
L’ex calciatore ha investito i risparmi derivanti dalla sua carriera sportiva nella creazione di strutture alberghiere. Oggi se ne occupa in prima persona, gestendo spesso le attività di check-in.
Inoltre, ha fondato una scuola calcio a Lecce.
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