Il francese decisivo sabato alla prima da titolare. È in prestito dalla Fiorentina, il riscatto a 8 milioni
Jonathan Ikoné è rinato a Como. Sabato a Monza ha messo a segno il secondo gol in tre partite dopo quello casalingo con il Venezia alla 28ª giornata. Arrivato a gennaio dalla Fiorentina, con Fabregas ha giocato 7 partite per un totale di 200 minuti. Il conto è bell’e che fatto: un gol ogni 100 minuti, in pratica uno a partita. Dato che deve essere parametrato con il recente passato in viola. Nelle 14 presenze di campionato con la Fiorentina, esattamente il doppio rispetto a Como, il francese non ha messo a segno nessun gol e nessun assist. Diverso il rendimento in Conference League, con 4 gol in 6 presenze.
Vecchia conoscenza
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L’ala francese è a Como su espresso volere di Fabregas, che lo conosceva ai tempi della sua esperienza in Francia, con il Monaco tra il 2019 e il 2022. Tre volte i due si sono sfidati in Monaco-Lilla: ottavi di Coppa di Lega nel dicembre 2019 e nel campionato 2020-21, con un bilancio favorevole al francese (due vittorie e un pareggio). A più riprese lo spagnolo quest’anno ha ricordato di avere incontrato un giocatore fortissimo, quasi devastante. “Lo stile di gioco dinamico di Jonathan – aveva detto il tecnico spagnolo in occasione dell’acquisto di Ikoné –, la sua versatilità e la sua esperienza nel calcio di alto livello saranno preziose per noi. La sua capacità di rompere le difese e creare occasioni da gol si allinea perfettamente con la nostra filosofia d’attacco”. Quest’ultima frase si è dimostrata profetica a vedere il gol segnato da Ikoné a Monza, quando con un’azione personale si è incuneato nell’area biancorossa da destra, ha saltato due difensori e piazzato sul palo lungo con il mancino. La sua azione-tipo, ad approfittare del piede invertito.
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Lavoro sporco
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Il buon momento di forma del francese non si valuta solo per la ritrovata vena realizzativa. Nel gioco di Fabregas è fondamentale che gli esterni d’attacco facciano anche lavoro di contenimento se non di copertura. Soprattutto sul lato opposto a quello di Diao, dirompente nella percussione e quindi con più libertà di offendere. Contro il Monza Ikoné è stato schierato per la prima volta da titolare al posto di Strefezza. Pedina-chiave nell’equilibrio tra le due fasi. Il francese non lo ha fatto rimpiangere. Ha ingaggiato 4 duelli (2 vinti) e ha recuperato 4 palloni. Quest’ultimo dato è molto significativo perché è stato il terzo più produttivo fra i giocatori di movimento del Como: meglio di lui hanno fatto solo Valle e Paz con rispettivamente 5 e 6 palloni recuperati. Nelle 7 partite che mancano alla chiusura del campionato – e soprattutto con uno stato d’animo della squadra di relativa tranquillità per una salvezza vicinissima –, Jonathan potrebbe anche ipotecare il suo futuro. Nel prestito dalla Viola c’è un’opzione di acquisto pari a 8 milioni. Per un Ikoné così non sono tanti.
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