Il tecnico livornese allenò il Diavolo dal 2010 a gennaio 2014: di quegli anni, e dopo tre cambi di proprietà, Max al Milan non vedrà molte facce conosciute
A volte ritornano, okay. Sì, ma chi trovano? O meglio: chi ritrovano? Entrando nello specifico: col ritorno di Massimiliano Allegri al Milan la prossima stagione, quali saranno le facce conosciute a Milanello quindici anni fa e “sopravvissute” allo scorrere del tempo restando là dov’erano già allora? Premessa: stiamo parlando di una fotografia attuale, di chi c’è adesso, perché in estate tante cose cambieranno ancora. Intanto, però, si fa prima a dire chi non c’è: delle sue rose – dalla stagione 2010-11 a gennaio 2014, quando fu esonerato -, non resta alcun giocatore. Quanto meno, non in campo, perché in realtà Max uno dei suoi uomini lo ritrova sotto altre vesti: parliamo ovviamente di Ibrahimovic, fra gli assoluti protagonisti dello scudetto 2011, che Allegri vinse al debutto sulla panchina rossonera. Si tratterebbe peraltro di un rapporto da ricostruire: Zlatan e Max non si lasciarono molto bene (celebre, fra le altre cose, il litigio nella pancia dell’Emirates Stadium in occasione di un Arsenal-Milan di Champions, quando il Diavolo dopo un super 4-0 all’andata rischiò di essere eliminato a Londra) e, soprattutto, adesso lo svedese occupa una poltrona particolare in qualità di braccio destro di Cardinale. Insomma, occorrerebbe ripartire più o meno da zero.
cambiamenti
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Altri nomi? In teoria ne spiccherebbero due, in particolare: Mauro Tassotti e Massimo Oddo. Ma solo in teoria, perché prima occorre capire il destino del Milan Futuro, di cui nella seconda parte di stagione sono stati allenatore e consulente speciale. La retrocessione in D ha lasciato ampie scorie e occorreranno riflessioni approfondite da parte di tutti. Ad ogni modo la seconda squadra lavora a Milanello a pochi metri dalla prima e all’epoca i due furono, rispettivamente, il vice di Max e uno dei suoi difensori in rosa. Allegri ritrova anche Stefano Mazzoni, che in quegli anni era uno dei medici sociali e adesso è responsabile dell’area medica. Ci sarebbe una faccia nota anche in cucina, e cioè Michele Persechini, storico chef rossonero dai tempi dell’era Berlusconi. E poi, in ordine sparso, la segretaria di Milanello e altri dipendenti tra segreteria operativa e medica, tre addetti stampa e due magazzinieri. Inutile, invece, guardare ai quadri societari: di quel Milan là, che in questi quindici anni ha cambiato proprietà tre volte, non c’è più nessuno.