Nuovo problema muscolare per il 10 portoghese durante il match col Torino. Super Pulisic non basta ad Allegri: alla riapertura del mercato serve un nuovo attaccante
Se il Milan era già a caccia di una punta prima della trasferta di Torino, dopo l’infortunio muscolare di Rafa Leao è vera e proprio emergenza lì davanti per Max Allegri. Super Pulisic non basta più, serve un centravanti per cullare il sogno scudetto. Perché Nkunku proprio non riesci a sbloccarsi e Gimenez, che Tare riproverà a piazzare a gennaio, è sparito dai radar da più di un mese. Sono tanti i nomi accostati al Diavolo nelle ultime settimane, ma l’ultimo è quello che più stuzzica la fantasia dei tifosi: Santiago Castro.
Milan, Leao di nuovo ko: i tempi di recupero
La partita del numero 10 rossonero al Grande Torino è durata solo 31′. Rafa è stato costretto ad arrendersi a un nuovo infortunio muscolare dopo quello rimediato ad agosto all’inizio della sfida di Coppa Italia col Bari che gli aveva fatto saltare cinque partite, prima del rientro molto soft contro il Napoli. Leao ha anche provato a giochicchiare, poi il dolore ha preso il sopravvento e il cambio con Ricci si è reso necessario.
Oggi gli esami strumentali stabiliranno per quanto tempo dovrà restare ai box il portoghese, ma le sensazioni non sono positive: sicuramente salterà la prossima di campionato col Sassuolo, ma è anche in forte dubbio la sua presenza per la semifinale di Supercoppa Italiana contro i partenopei in programma il 18 dicembre (il 22 l’eventuale finale) in Arabia Saudita. Landucci, che ha sostituito lo squalificato Allegri in panchina, incrocia le dita: “Ha lamentato un fastidio all’adduttore, speriamo non sia nulla di grave”. Tra poche ore il verdetto.
Super Pulisic non basta: in attacco è emergenza
“Due giorni fa ero morto”. Così Pulisic dopo aver ribaltato il Torino con una doppietta in dieci minuti. L’americano, reduce da una 48 ore di febbre a 39°, ha raggiunto la squadra solo a poche ore dall’inizio dell’incontro e, gettato nella mischia al 66′, ha timbrato il cartellino dopo una manciata di secondi per poi ripetersi e regalare al Milan tre punti e la vetta della classifica in coabitazione col Napoli.
Ma l’ex Chelsea, che in questa stagione ha già saltato cinque incontri e in altre tre partite è stato impiegato solo nei minuti finali perché non al meglio (contro Lecce, Bologna e Parma), non basta. Non può bastare per puntare allo scudetto. Con cinque sigilli in Serie A Leao ha fatto la sua parte, ma da Gimenez e Nkunku non è arrivato alcun contributo in termini realizzativi.
Il Boca Juniors tenta Gimenez: l’ostacolo
Nkunku è stato pagato 37 milioni più 5 di bonus e non è in discussione: spetta ad Allegri tentare di valorizzare l’investimento estivo sostenuto dal club trovando al francese la giusta collocazione tattica. Chi, invece, ha di nuovo la valigia pronta è Gimenez.
Il Milan lo ha già provato a piazzare alla Roma nell’ambito di uno scambio poi fallito con Dovbyk e ci riproverà a gennaio, visto che sul messicano non ci sono solo club di Premier League, ma anche il Boca Juniors. L’ostacolo è rappresentato dalla volontà dell’ex Feyenoord, che non sembra affatto intenzionato a lasciare il capoluogo lombardo.
Caccia alla punta: spunta Castro
La lista è lunga: da Pellegrino del Parma a Mateta del Crystal Palace, da Fullkrug a Panichelli, attaccante rivelazione dello Strasburgo. Ma nelle ultime ore è emersa un’indiscrezione particolarmente gradita alla piazza rossonera. Già, nel mirino del ds Tare è finito anche Santiago Castro, l’attaccante argentino del Bologna da molti considerato l’erede di Lautaro Martinez.
Il rientro di Immobile e la concorrenza con Dallinga potrebbero spalancare le porte dell’addio al 21enne che ha segnato quattro gol in campionato. Ma serve un investimento importante: almeno 30-35 milioni. Una spesa del genere è possibile solo al cospetto di una cessione. Ecco perché diventa necessario cedere Gimenez.

