I calzettoni bucati li ho brevettati io. E non sono solo una moda

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“Se il calzettone stringe troppo non facilita la circolazione. I calciatori li tagliano, pronti a pagare una penale”. Nessun marchio però li produce, Vito Siniscalchi ha creato dei modelli: “Se una grande azienda vuole, sono qua”

Federico Traverso

Radja Nainggolan, Jude Bellingham, Davide Frattesi, Fabio Miretti, Conor Gallagher. Cos’hanno in comune questi calciatori? Il ruolo? Anche, ma è un’altra la caratteristica che li accomuna oltre all’essere centrocampisti: tutti giocano con i calzini bucati. Ci avrete sicuramente fatto caso in qualche inquadratura ravvicinata durante le partite: alcuni calciatori hanno dei fori sui calzettoni all’altezza del polpaccio. Una pratica – che ha avuto tra i suoi “pionieri” Gareth Bale – da molti definita una moda, ma che per altri ha invece una sua utilità. L’ex Milan Brahim Diaz, ad esempio, commentando i “buchi” di Bellingham, rivelò: “I miei polpacci si gonfiavano e non capivo il perché. Poi guardavo Jude e vedevo che correva come se niente fosse per 90 minuti, così ho pensato che dovessi fare qualcosa e li ho tagliati anche io”. La pratica è a discrezione del singolo calciatore: chi ne sente il bisogno, si arma di forbici e inizia a tagliare. Anche perché i grandi marchi di abbigliamento che riforniscono le squadre non prevedono calzini simili. E infatti c’è qualcuno che ha voluto cogliere la palla al balzo, creare il suo prototipo di calzettoni già forati e depositare il brevetto per tutto il territorio italiano.

il brevetto delle calze bucate

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Quel qualcuno è Vito Siniscalchi, classe 1985 di Potenza, che di lavoro fa tutt’altro ma che si diletta a osservare il mondo, inventare oggetti e depositare brevetti risolvendo problemi. Anche quello delle calze senza buchi: “Cerco sempre cose da inventare – dice Vito -. I calzini bucati nascono perché seguo il calcio, ho giocato a livello semiprofessionistico e ho fatto l’arbitro Figc. Vedevo i calciatori che si tagliavano i calzettoni sui polpacci: Nainggolan è stato uno dei primi, mentre ora è Bellingham uno dei più conosciuti. Ho notato che in commercio questo tipo di calzini non esistono. Ho controllato il sito dei brevetti italiani e nessuno ci aveva pensato, così ho colto la palla al balzo. Ho realizzato diversi modelli, alcuni con una retina incorporata, facendoli fare da un sarto”.

moda o utilità?

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Quella dei calzettoni bucati è una pratica ormai diffusissima, al pari di quelli abbassati, prima alla Sivori, poi alla Totti e oggi stile Grealish, che una volta se li ritrovò troppo stretti dopo un lavaggio sbagliato e decise di tenerli così, abbassati, per scaramanzia ma anche per lasciare respirare i suoi polpacci esagerati. L’alternativa, per Vito, è la forbice: “Il calzino forato può anche essere un accessorio di moda, ma per i calciatori ha un’utilità. Ad un certo punto della partita il calzettone inizia a stringere e non facilita la circolazione. Quindi i miei calzini hanno uno scopo preciso, non sono solo un accessorio di stile”. Il suo brevetto risolverebbe anche il problema della “legalità” di questi buchi perché, ad esempio, la Fifa da regolamento vieta ai calciatori di scendere in campo con calzettoni alterati in qualsiasi modo, così come la federazione spagnola. “Ogniqualvolta che un calciatore buca un calzino, viene pagata una penale allo sponsor per aver ‘rovinato’ la divisa”, precisa Siniscalchi.

i grandi marchi

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L’obiettivo di Vito è quello di arrivare, con il suo brevetto, alla grande distribuzione: “I miei calzini non sono in commercio, vorrei vendere la licenza a marchi di abbigliamento sportivo o anche a privati. Ho contattato un’azienda qui in Basilicata, ma forse non credono ancora nel progetto. Io, però, sul territorio italiano sono l’unico a possedere la licenza, quindi se un domani Nike o Adidas vogliono produrre questo tipo di calze devono chiedere a me. Per cinque anni, in Italia, ne sono il proprietario”.

sogno

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I calzini di Vito sono lì, pronti per essere prodotti su larga scala. “Se un grande fornitore dovesse sposare il mio progetto, anche tutti i milioni di ragazzi che seguono il calcio e vedono i calciatori utilizzarli ne trarrebbero vantaggio, perché sarebbero felicissimi di avere le calze uguali ai loro idoli”.



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