“Insieme allo stadio per gridare no al razzismo, #notoracism”. Continua la protesta del Napoli per la vicenda Juan Jesus-Acerbi e in occasione della gara casalinga contro l’Atalanta prosegue nella sua battaglia e nella sensibilizzazione contro la discriminazione razziale. Tutto il Maradona è con Juan Jesus. e durante l’inno della Serie A con Napoli e Atalanta schierate a centrocampo, la squadra azzurra si è messa in ginocchio assieme a Juan Jesus per dare un segnale forte contro il razzismo. Un’altra iniziativa che non appartiene a quelle istituzionali visto che sulle maglie del Napoli non ci sono le patch della campagna della Lega di Serie A contro il razzismo. Un urlo forte e chiaro: “no al razzismo”. Il pubblico del “Maradona” ha preso posizione nel prepartita di Napoli-Atalanta per esprimere la propria vicinanza a Juan Jesus dopo la sentenza del giudice sportivo che ha assolto Francesco Acerbi. Su invito dello speaker i tifosi presenti allo stadio hanno gridato “no al razzismo”. In precedenza l’attore Marco D’Amore, affiancato dal giovane talento del club partenopeo Mohamed Mane Siek, aveva letto un manifesto contro il razzismo e le discriminazioni.
«Juan Jesus? L’ho ritrovato bene, la sua professionalità non si discute, vorrei averne venti come lui». Lo ha detto il tecnico del Napoli Francesco Calzona ai microfoni di Dazn nel pre-partita di Napoli-Atalanta. «È pronto per giocare, l’ho visto molto tranquillo», ha aggiunto.
Il direttore sportivo del Napoli Mauro Meluso ai microfoni di Dazn nel prepartita tornando sul caso Acerbi ha detto: «Siamo rimasti delusi dalla vicenda che ha coinvolto Juan Jesus. Nella vita delle volte basterebbe chiedere scusa e assumersi le proprie responsabilità. È inequivocabile che qualcosa sia successo. Il club ha fatto un comunicato, non parteciperemo a iniziative istituzionali. Le iniziative contro discriminazioni di qualsiasi tipo le faremo in modo privato».