In Real Madrid-Juve si affrontano due “gemelli” che il mercato ha diviso: Dean e Kenan, 40 anni in due e un rapporto speciale
Scrivi Real Madrid-Juventus, leggi Huijsen contro Yildiz. Dean contro Kenan. “Migliori amici” contro. Parola dello spagnolo. Due 2005 che brillano in un Mondiale per club che agli ottavi regala questo confronto che diventa un tuffo nel passato, nemmeno troppo remoto. La migliore espressione della più recente Next Gen si incontra (e scontra) nella competizione statunitense e Yildiz un po’ se lo augurava: “Mi piacerebbe ritrovare Huijsen, ma penserei solo a batterlo – diceva a Gazzetta prima del 5-2 col City -. Il Real è forse la squadra più forte al mondo, ma per noi non fa differenza l’avversario”. Detto, fatto: in palio ci sono i quarti del Mondiale per club e altri 12,2 milioni di premi ma prima devi battere il tuo amico. Che per una notte, probabilmente, si trasformerà in “miglior” nemico.
yildiz, huijsen e quel rito d’iniziazione
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Quasi gemelli. Sono nati a meno di un mese di distanza, lo spagnolo è arrivato alla Juve nel 2021, il turco un anno più tardi. Hanno condiviso il campo per 33 partite, 2176 minuti insieme. Dalla stessa parte. Under 19, Primavera in Youth League, Next Gen. E, così, tra un allenamento e un ritiro è nato quel rapporto che ancora oggi li lega. “Siamo migliori amici: ci sentiamo spesso. Abbiamo un gruppo dove parliamo”, ha svelato qualche mese fa Huijsen, mentre è stato Yildiz qualche giorno fa, nel podcast “Talk With Us” del club bianconero, a raccontare qualche gustoso aneddoto. Come quello dell’estate 2023, quando il turco e lo spagnolo furono (insieme a Nonge) aggregati alla prima squadra di Allegri per la tournée negli Stati Uniti. Tra una maglia scambiata da Kenan con Rafa Leao, una gita in coppia sulla collina di Hollywood e un rito d’iniziazione nello spogliatoio a ritmo di musica. “Abbiamo cantato perché la sera prima ci hanno detto che dovevamo farlo. Da lì in poi ero nervosissimo, anche perché ero in prima squadra con i giocatori che avevo sempre ammirato – ha svelato il numero 10 bianconero -. Mi ero preparato per cantare “One Kiss” di Dua Lipa. L’ho cantata bene, tutti hanno cantato con me e hanno applaudito. Ma giuro che nel momento in cui sono salito sulla sedia, tremavo. Stavo quasi per cadere”. E se per i due amici tutto è andato liscio, lo stesso non si può dire per il belga. “Sono andato io per primo, poi Dean e quando è stato il turno di Joe, è salito sulla sedia e tutti sono usciti dalla stanza. Era lì da solo e si sentiva frustrato – ha raccontato ancora Yildiz -. Poi il giorno dopo ha cantato e la prima canzone era orribile e gli hanno detto di cantare di nuovo. Stava rappando in francese e nessuno capiva. Ero imbarazzato anche io quando l’ho guardato”.
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amicizia, mercato e rimpianti
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Yildiz e Huijsen, i volti della meglio gioventù bianconera che ora, separati, si prendono comunque la copertina di una sfida tra big, loro che in due fanno 40 anni. Cresciuti insieme e separati dal mercato. Quando Dean è andato al Bournemouth (“Non è stata una mia decisione, ma non ho rimpianti”, specificò dall’Inghilterra), in Premier gli mancava “il mio amico Kenan Yildiz. Gli consiglierei un’avventura in Premier? Lo sento molto contento alla Juventus, è innamorato dei tifosi bianconeri e non faccio fatica a credergli. Kenan è diventato meritatamente il numero 10 di uno dei club più importanti del mondo e rappresenta bene lo stile Juve. Oltre a essere speciale nei dribbling, nei passaggi e nei tiri, è un gran lavoratore”. Allegri ha messo il timbro su entrambi, chiamava Huijsen “mangia e dormi” (“Perché la mia vita a Torino era allenarmi, mangiare e andare a letto”), a Yildiz ha fatto tagliare una chioma secondo lui troppo ingombrante. Strade parallele che poi si sono separate, ricordi condivisi, tutti in bianco e nero, come quelle foto (recentemente ripostate pure dal Donny Huijsen, papà di Dean, su Instagram) che fanno venire nostalgia; rimpianti, anche, per com’è andata con lo spagnolo che oggi vale 60 milioni, più o meno quanto l’intera linea a tre della Juve che Tudor avrà a disposizione proprio contro il Real Madrid. Kenan brilla, come Dean, ma ora Madama ha capito che su certi talenti è sempre meglio una riflessione in più. Il numero 10 non si tocca. L’addio di Huijsen è “servito” anche a questo.
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