Guardiola e il Manchester City: quattro sconfitte consecutive. I motivi della crisi
November 11, 2024 | by allcalcio.it
Per la prima volta da quando è allenatore in Premier Guardiola subisce una serie così negativa di sconfitte. L’infortunio di Rodri, le altre assenze, il contratto di Pep in scadenza a fine stagione
Elogiato come uno dei migliori allenatori nel calcio, Pep Guardiola, nella sua carriera in panchina cominciata nel 2007, una sola volta ha perso quattro partite consecutive e non col City (Bayern, stagione 2024-15). E del resto lo stesso club inglese, sconfitto venerdì anche dal Brighton per 2-1, non subiva una serie di ko simile dal 2006, molto prima dell’arrivo di Pep, allenatore che poi ha trasformato le sorti della squadra. Otto anni di vittorie prima della sequenza negativa (due sconfitte in Premier e altrettante in Coppa) che avviene nonostante Haaland sia il capocannoniere in Premier con 12 gol. Finora il City con Guardiola ha disputato 8 campionati, vincendone 6. L’ultimo era stata l’occasione per ringraziare tutti i dipendenti con un regalo da 800 mila euro.
Cosa succede al City?
Cosa sta succedendo? Col Brighton è passato addirittura in vantaggio prima di subire la rimonta. Ma è apparsa poi una squadra senza scintille, senza energia e senza idee. I motivi sono diversi: segna solo Haaland e l’assenza per infortunio del Pallone d’oro Rodri si è fatta sentire. Guardiola aveva basato tutto sul cervello dello spagnolo: appena si è spento, la macchina perfetta si è inceppata. L’analisi di Pep, abbastanza incredulo a fine gara, è, almeno apparentemente, serena: «La nostra rosa semplicemente non riesce a reagire, soprattutto con partite che si susseguono rapidamente. Desidero rivedere i miei giocatori in forma».
Il City paga molti altri infortuni: Ruben Dias, Stones e Grealish sono fuori insieme all’altro lungodegente Bobb. Aké e Akanji non sono ancora al meglio, tanto che contro il Brighton Guardiola è stato costretto a schierare centrali il terzino Gvardiol e il 19enne della primavera Simpson-Pusey. Senza dimenticare che De Bruyne è rientrato a partita in corso solo nelle ultime due gare. Ma è l’assenza di Rodri che, numeri alla mano, ha pesato più delle altre: nelle 78 partite con il mediano spagnolo in campo, il Manchester ne ha vinte 60, pareggiate 16 e perse 2. Altra circostanza da considerare è il futuro di Pep a cui a fine anno scade il contratto.
«Lo sport non è sempre sole. Non è sempre momenti buoni. È la fine di un’era. So che la gente lo vuole. Lo percepisco da molti, molti anni. Dobbiamo cercare di vincere di nuovo, il calendario sarà difficile, ma ciò avverrà quando i giocatori torneranno. Al momento non siamo in grado di mantenere il massimo livello per 90 minuti», ha aggiunto l’allenatore.
Il tempo per rialzare la testa c’è. Nonostante tutto, il City è secondo in classifica a 5 punti da un Liverpool in piena corsa in Champions. «O forse quest’anno tocca a qualcun altro vincere», chiude Pep.
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