La stima del tecnico Ranieri e le ultime prestazioni sembrano aver sbloccato l’argentino. Che nonostante le richieste di mercato ha scelto di restare nella Capitale
“Matias deve stare sereno, la Roma del futuro è sua”. Se ce n’era ancora bisogno, Claudio Ranieri ci ha messo su un altro timbro. Perché lui in Soulé ci crede da sempre, fin dalla scorsa stagione, quando dopo un Frosinone-Cagliari terminato 3-1 per i ciociari l’allenatore giallorosso fu assai esplicito: “Quando hai campioni come Soulé, che calcia come Maradona o Zico, devi solo applaudire. E questo è il bello per chi viene allo stadio e paga il biglietto”. Ecco, Soulé il modo di calciare non lo ha dimenticato affatto, nonostante tutti i problemi vissuti in questo suo approccio romanista. E lo ha ricordato un po’ a tutti a Parma, con quella pennellata d’autore che ha regalato la vittoria ai giallorossi.
Una punizione perfetta, al limite dell’area di rigore, con quel colpo di mancino che parte basso, si alza, gira con un effetto formidabile e si deposita gentilmente sotto l’incrocio alla sinistra di Suzuki, il portiere gialloblù. Una parabola perfetta, roba da artisti conclamati. Anche perché di fatto Soulé è un po’ artista nel suo modo di giocare, di calciare, di scendere in campo e provare a fare la differenza sempre con un colpo ad effetto. Negli ultimi tempi gli era riuscita una giocata speciale anche contro l’Eintracht Francoforte, quando ha pennellato l’assist per il gol di Shomurodov. Stavolta, invece, ha deciso di metterci direttamente lui la firma, in una stagione che finora lo aveva visto esultare solo un’altra volta, nella sconfitta per 3-2 in quel di Verona. Anche lì un’altra magia, stavolta di tacco, per uno che ha segnato poco ma quando lo ha fatto, ha regalato sussulti a 18 carati. Certo, a conti fatti resta comunque troppo poco per un giocatore che la scorsa estate è costato 25,6 milioni (più 4 di eventuali bonus). Un macigno, per alcuni versi, che gli è pesato assai a livello psicologico. Già, perché il costo del cartellino è stato a tratti ingombrante per la sua crescita, gli ha pesato psicologicamente, lo ha anche bloccato nel percorso. Per un ragazzo di 21 anni che finora aveva fatto una sola vera stagione da “grande”, forse è stato troppo. Ma ora può iniziare davvero un’altra storia.
Già, perché il periodo di apprendistato è finito, i sei mesi sono andati in archivio. Più con dolori che con gioie, ma il passato è fatto anche per costruirci su un presente e un futuro migliore. “Avevo tanta voglia di giocare – ha detto Matias a fine gara – Quando il mister mi dà la possibilità, io sono sempre pronto a dare il 100% per questa squadra”. Come a Parma, appunto, dove ha propiziato l’espulsione di Leoni, ha pennellato la punizione e sfiorato nella ripresa il raddoppio in un paio di occasioni. Insomma, un giocatore diverso rispetto al passato, soprattutto dal punto di vista della personalità e dell’autostima. “Non è facile essere un giocatore della Roma, Matias non deve farsi prendere dall’ansia di voler dimostrare – ha detto ancora Claudio Ranieri – Deve guardare a Baldanzi, che quando è arrivato qui un anno fa non era capace di fare così male come lo è invece adesso”. Ecco, allora il percorso è quello e Soulè lo ha già iniziato. Ed è anche già a buon punto.
Del resto, De Rossi a inizio stagione aveva deciso di puntarci forte, convinto addirittura che fosse l’uomo giusto per far dimenticare Paulo Dybala, che nel frattempo era dato in uscita. Poi la Joya è rimasto in giallorosso e paradossalmente ha finito anche per togliergli spazi e certezze. Ma il rapporto tra i due è talmente saldo e forte che non ci sono mai state gelosie, né frizioni. Anzi, Dybala resta uno dei riferimenti di Soulé, dentro e fuori il campo. Insieme a Paredes, l’altro argentino della Roma, per un terzetto che può far tornare di moda il tango nella Roma giallorossa. Poi Soulé il gol lo ha dedicato alla sua Milagros, ma questo è tutto un altro discorso. Il cuore Matias ce l’ha già impegnato, anche quello calcistico. Ed è sempre più tinto di giallorosso. Soprattutto nel futuro, visto che la Roma a gennaio ha rifiutato svariate offerte che erano arrivate per averlo in prestito. Niente, Soulé è il domani giallorosso. E dopo Parma, anche lui è un po’ più convinto di prima.
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