Giordano: “Napoli è avanti, De Bruyne sarà decisivo”

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L’ex bomber: “Il talento del belga darà autorevolezza. Mi incuriosisce il grande investimento su Beukema”

Antonio Giordano

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Uno splendido ragazzo di 69 anni – festeggiati ieri – quel centravanti, un 9, con i piedi d’un 10, “il più forte italiano con cui abbia giocato” (Maradona). Bruno Giordano se ne sta in Maremma a scandire i giorni che lo separano dal calcio: “Con De Bruyne è un’altra cosa”. È un’estate che va sgonfiandosi, adesso porta dritto a dettare il ritmo dei 90’, e però ripensandoci bene, quasi senza che nessuno se ne accorgesse, il Mondo sta cambiando, mica semplicemente perché non ci sono più le mezze stagioni. “Di questi tempi, agosto 2024, si diceva giustamente che la favorita fosse l’Inter. Mentre ora, e capisco se Conte fa gli scongiuri, è inevitabile pensare al Napoli”. Quarant’anni fa, certe date non si dimenticano, per portare Giordano al Napoli e accontentare Diego che l’aveva “corteggiato” in campo mentre lo sfidava con la Lazio, ci vollero cinque miliardi di lire: nasceva, in quel momento, una Ma.Gi.Ca storia la sua.

Giordano, è un classico che si ripropone a una settimana o poco più dal via del campionato: cosa accadrà? 

“Stavolta il Napoli sta avanti all’Inter, a differenza della vigilia di dodici mesi fa. Ma se vinci lo scudetto, anche di un solo punto, sei stato più bravo e dunque hai già stravolto le gerarchie”. 

E poi c’è dell’altro: il Conte-bis, per cominciare… 

“Siamo al cospetto di un allenatore che è garanzia assoluta, non lo dico io ma ciò che ha appena fatto. Chi ha già lavorato con lui, conosce metodi ed esigenze. E chi lo sta scoprendo adesso, imparerà in fretta”. 

Il valore aggiunto si chiama De Bruyne. 

“In una squadra che si è rinforzata ovunque, sia in campo sia in panchina, la presenza di un fuoriclasse del genere può diventare decisiva. De Bruyne è il calcio, è l’autorevolezza, è il talento che diventa un fattore”. 

“Beukema, ma tanto. Non investi in maniera così massiccia (30 milioni e 2 di bonus, ndr) su un difensore se non sei consapevole delle sue potenzialità e quelle dell’olandese mi sembrano enormi. Chiaro poi che il campo dovrà esprimersi ma a Bologna il suo rendimento è stato notevole”. 

Che cosa manca secondo lei al Napoli? 

“Sono innamorato di Ndoye da quando lo vidi giocare con l’Under 21 della Svizzera. Penso che con lui la squadra sarebbe stata completa. Ma capisco che dinnanzi a certe valutazioni bisogna darsi una linea. E comunque, questo Napoli ha sempre una qualità tecnica altissima. Ci sono i reduci del terzo scudetto, sono stati aggiunti McTominay, Gilmour, Lukaku e Neres, poi i colpi delle ultime settimane, e Lang tra questi. Dovessi decidere per un innesto, cercherei un vice Di Lorenzo: con tante partite da affrontare, penso sia una esigenza”. 

“Napoli e Inter in prima fila, però con gli azzurri in pole. Dietro sarà un bel vedere, fino al 31 agosto si può intervenire e dunque ribaltare giudizi. Ma vado sul sicuro con il Milan, che ha un Allegri in più, e con la Juventus. E poi sono curiosissimo di vedere la Lazio di Sarri praticamente immutata, la Roma di Gasperini che entrerà in un calcio diverso, il Bologna di Italiano, l’Atalanta senza Retegui e il Gasp e chissà se con Lookman, ma pure il Como di Fabregas, che ha dimostrato di avere voglia di innovare. Ci avviamo a vivere una stagione in cui non ci sarà negato il divertimento”.



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