Gf, Enzo Paolo Turchi la parola di troppo su Marco Garofalo. La regia stacca, poi arriva il commento di un autore

Enzo Paolo Turchi è uno dei concorrenti della nuova edizione del Grande Fratello. Il ballerino neanche 24 ore dopo il suo ingresso ha già fatto dichiarazioni che hanno lasciato perplessi telespettatori e anche la regia del reality.

Mentre stava parlando con Shaila Gatta di Marco Garofalo, coreografo di trasmissioni come Amici e Ciao Darwin e che è morto nel 2018, e a cui Gatta deve il suo successo come ballerina in tv.

Garofalo aveva iniziato a studiare danza a 21 anni proprio nella scuola di Enzo Paolo Turchi, era arrivato lì dopo un infortunio mentre giocava a calcio. I due hanno poi lavorato per Raffaella Carrà e nel 1989 Garofalo è poi diventato a tutti gli effetti un coreografo televisivo. Pochi giorni la sua morte Maria De Filippi aveva mandato in onda, durante il Serale, un commovente ricordo.

È quindi comprensibile che Enzo Paolo abbia parlato con Shaila di Marco, il modo in cui l’ha fatto però non è stato dei migliori: “Marco Garofalo? Non era un grande ballerino perché aveva dei problemi fisici, ha fatto il mio assistente. Lui mi dava una mano a casa e mi faceva delle cose a casa tipo le pulizie, queste cose qua”. Queste le parole di Turchi legate al coreografo, la regia ha poi deciso di interrompere cambiando inquadratura, forse per non permettere che altri dettagli potessero finire in onda. 

Sullo scivolone si è espresso anche Marco Salvati, autore televisivo anche per Mediaset (Ciao Darwin, La talpa, Scherzi a parte): “Marco è stato un grande coreografo, cosa che Enzo Paolo non è stato. Ricordarlo così mi sembra irrispettoso”.

Chi era Marco Garofalo

Garofalo era nato a Roma nel 1956, è stato coreografo e ballerino di molti programmi televisivi. Il grande pubblico lo aveva conosciuto grazie ad Amici dove aveva fatto per due anni il prof di danza tra il 2009 e il 2010. In tv approdò nel 1978 dopo aver seguito la scuola di ballo di Enzo Paolo Turchi. Aveva 21 anni quando iniziò a danzare seriamente, prima giocava a calcio ma un infortunio lo portò a cambiare strada. Nel 2018 è morto a Roma dopo essersi curato per anni contro un tumore.

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