L’ex difensore del Milan a Sky difende le scelte del tecnico Fonseca e attacca pesantemente la punta portoghese inchiodandola con numeri, statistiche
Comanda lui e adesso, forse, l’hanno capito tutti. Paulo Fonseca l’aveva preannunciato in conferenza alla vigilia (“non sono un attore, dico le cose in faccia ai giocatori, chi ha sbagliato paga e non mi frega un c…di come si chiama”) e ha mantenuto tutto in partita con l’Udinese: fuori i ribelli, chi si ammutina in campo, chi rilascia dichiarazioni equivoche in settimana. Panchina per Leao, Abraham e Tomori con Theo che era squalificato ma che probabilmente non sarebbe partito tra i titolari.
Il pugno duro di Fonseca apprezzato dai tifosi
Anche i tifosi, che pure non sono mai stati teneri con il tecnico portoghese, si sono schierati dalla sua parte, apprezzando il pugno duro teso a stimolare i ribelli e invitandolo a continuare su questa strada, anche alla luce della risposta degli “altri” del gruppo.
Costacurta difende l’allenatore
Intervenuto a Sky ha detto la sua anche Alessandro Costacurta. L’ex difensore rossonero sottolinea la distanza che si era venuta a creare tra alcuni giocatori e l’allenatore: “Fonseca a Firenze non si è neanche avvicinato al momento dei rigori, la stessa cosa successe durante il cooling break, tu Leao e tu Theo non potete non sapere che non andando lì col gruppo ci sarebbero state polemiche. Fonseca si è stancato, ha tentato un approccio morbido che non funziona, almeno con alcuni, quattro quinti della squadra stanno lavorando benissimo”.
L’attacco diretto a Leao
Poi Costacurta prende come bersaglio Leao: “Leao come rendimento sarà al 12esimo posto. L’aveva già lasciato fuori a Parma, Thiago sta facendo la stessa cosa con Douglas Luiz per esempio, Fonseca è una persona veramente per bene ma è una favola che bisogna trattare tutti alla stessa maniera. Parliamo di talento ma il talento devi dividerlo in 5-6 criteri, che talento ha Leao? La tecnica in velocità, va bene, ma poi? Non è neanche tra i primi 100 come tiro in porta e assist. Come indole è tra i primi 150?”
L’esempio di Gattuso
Infine il paragone: “Il messaggio giusto è quello di Fofana che non ha talento tecnico ma è fondamentale. Gattuso non sapeva neanche palleggiare quando è arrivato al Milan ma è diventato campione del mondo con la sua leadership, intorno a lui c’erano Palloni d’oro ma aveva talento o no Rino?”.
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