Gatti, intervista: “Io, la Juve, Conte, il mercato, Vlahovic, Tonali e…”

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Il difensore, fresco di rinnovo, è sempre più leader: “Per lo scudetto ci siamo anche noi. Tonali? Sono scelte della società, però è fortissimo…”

dal nostro inviato Filippo Cornacchia

Abituato a spostare gli attaccanti, stavolta Federico Gatti ha rovesciato il calendario e trasferito il San Valentino dal 14 febbraio al 23 luglio. Fumata bianca per il rinnovo, contratto fino al 2030, investitura da leader dello spogliatoio e tanti saluti a chi aveva provato a mettersi in mezzo tra la Signora e il suo cavaliere. A distanza di due settimane, e nel bel mezzo delle fatiche del ritiro tedesco di Herzogenaurach, il difensore bianconero è ancora più contento, convinto e orgoglioso di essersi legato alla Juventus. Al rientro a Torino, Gatti festeggerà il prolungamento portando la squadra a cena, ma intanto con la sua firma ha mandato un messaggio forte a tutto l’ambiente. “No, non ho mai messo in discussione il mio futuro qui – sottolinea il centrale dalla Germania -. Anche se…”. 

“Mi ha fatto tanto piacere l’interessamento di un top allenatore mondiale come Conte e del ds Manna. Li ringrazio perché mi volevano a Napoli. Ma io ho preferito seguire il cuore. La Juventus è una famiglia e Torino è casa mia, sono cresciuto qui. Diciamo che la scelta è stata abbastanza facile”. 

Pensa che la sua decisione possa influire anche su quella del suo amico Vlahovic, in scadenza di contratto e separato in casa alla Juventus? 

“Dusan è maturo per prendere le proprie decisioni. Io ovviamente spingo affinché lui resti qua perché è un amico e un giocatore importante, però non mi intrometto in questi discorsi”. 

Scherzando ha mai detto a Vlahovic che non gli conviene trasferirsi al Milan o in un altro club italiano, anche solo per evitare le sue “scarpate” due volte all’anno? 

“Ce le diamo già in allenamento… Ripeto: io spero che rimanga qua, però sono decisioni personali, sceglierà lui”. 

Lei come sta dopo l’infortunio al tendine d’Achille che le ha compromesso il finale di campionato e in parte anche il Mondiale per Club? 

“Meglio, però sinceramente ho fatto fatica perché con la mia stazza fisica non è facile riprendere dopo essere stato fuori tre mesi e mezzo. Non lo avevo preventivato, ricominciare è stata dura ma per fortuna adesso sono trascorse quasi due settimane. Sto mettendo benzina nelle gambe e le partite mi serviranno per ritrovare il fiato. Dobbiamo farci trovare pronti. Stiamo lavorando tanto e l’allenatore ha più tempo a disposizione per curare aspetti fisici e tattici che negli ultimi mesi non poteva affrontare”. 

“Più aggressiva. Una squadra che vuole dominare tutti i duelli per portare a casa le partite ad ogni costo, anche in maniera sporca. Bremer ha detto bene, siamo più o meno gli stessi ma con una stagione in più e quindi siamo tutti più maturi. Bisogna tornare a vincere”. 

Quanto pesa il ritorno di Bremer dopo dieci mesi? 

“Vale come un acquisto top. Con il ritorno di Gleison guadagniamo tantissimo, io per primo. È tre anni che gioco con lui, mi è dispiaciuto molto del suo infortunio perché eravamo partiti in modo fantastico e si era creata un’alchimia pazzesca”.

Bremer ha detto che la Juventus lotterà per lo scudetto con Napoli, Inter e Milan: concorda? 

“Sul petto abbiamo uno stemma con un blasone enorme che ti impone di giocare ogni partita per vincere e di lottare per lo scudetto, poi come sempre sarà il campo a parlare. Dobbiamo tornare a trionfare al più presto e vogliamo arrivare il più avanti possibile anche in Champions. Comolli, Modesto e i nuovi dirigenti sono persone di calcio, il confronto è quotidiano”. 

Lo spogliatoio ha vissuto male il caso di Douglas Luiz, che non si è presentato alla Continassa nel giorno del raduno? 

“Douglas ha chiesto scusa e la società ha parlato con lui. Non conosco quale sarà il suo futuro, ma io ho molta fiducia in lui: è tecnico e forte, qui non è solo riuscito ancora ad esprimersi al meglio”. 

Il volto nuovo più importante è David: quali sono le prime impressioni? 

“Jonathan lo abbiamo affrontato l’anno scorso in Champions, quando giocava nel Lilla. È un ottimo attaccante e dovrà abituarsi alla Serie A, un campionato totalmente diverso dagli altri: da noi prevale la tattica e gli spazi sono minori. Ma David ha tutte le carte in regola per fare molto bene anche alla Juventus”. 

Nella chat di squadra quanto state spingendo per agevolare il ritorno di Kolo Muani? 

“Sono dinamiche della società, però sicuramente avere di nuovo Randal sarebbe molto importante per noi. È un attaccante molto forte”. 

Lei è uno dei rappresentanti dell’ItalJuve: arrivasse anche Tonali quanto vi rafforzereste? 

“Sono decisioni del club. Ho conosciuto Sandro in Nazionale, è un centrocampista completo, moderno e fortissimo. Vedremo…”. 

Prima della partenza per la Germania, il nuovo ct Gattuso è venuto a trovarvi alla Continassa: che sensazione le ha fatto? 

“Fino alla scorsa settimana lo avevo visto soltanto in televisione. Mi ha fatto piacere conoscere Gattuso di persona, subentrando certamente trasmetterà qualcosa in più a livello caratteriale e motivazionale. Mi ha dato l’impressione di essere un uomo di cuore, sanguigno. Sono fiducioso, anche perché non si può pensare a un’Italia che non vada al Mondiale”.



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