Gasperini verso l’addio all’Atalanta: Roma favorita per prenderlo

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L’incontro di ieri pare aver sancito la separazione. La decisione definitiva entro sabato. Thiago Motta favorito per sostituirlo

Andrea Elefante

Giornalista

Dopo nove anni, e vari altri momenti di crisi sempre superati, stavolta pare che succederà davvero: Gian Piero Gasperini e l’Atalanta da ieri vanno verso la separazione. Sono molto vicini all’addio, alla fine di un’era. E il Gasp ora si avvicina alla Roma. Anche un incontro cruciale, e convocato in tempi brevi, come quello di ieri mattina si è concluso senza un’apertura convinta sull’ipotesi della permanenza del tecnico: anzi. Intorno all’ora di pranzo, al momento dei saluti, è diventato inevitabile pensare che le due parti abbiano deciso, e accettato, di prendere la direzione opposta. Perché l’apertura più importante è stata un’altra: quella del tecnico alla possibilità – o meglio: all’opportunità – di lasciare. E per sua scelta. 

l’incontro

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Personaggi e interpreti, ieri mattina a Zingonia: Antonio e Luca Percassi, il d.s. Tony D’Amico e Gasperini. Non era presente – dettaglio non trascurabile – il co-presidente e azionista di maggioranza Steve Pagliuca: ancora a Bergamo, ma arrivato al “Bortolotti” solo a incontro concluso. Come? Con la volontà manifestata dal tecnico di preventivare l’ipotesi di un divorzio, che lui vede come una chance di ripartenza anche per l’Atalanta. E soprattutto una richiesta ribadita, ma stavolta in maniera definitiva: la disponibilità del club a consentirgli di verificare altre soluzioni. Perché non ci sono solo altre opportunità lavorative dietro il passo fatto ieri dal tecnico; ma è chiaro che certe sue riflessioni sulla consunzione del rapporto, e dunque delle motivazioni personali, sono andate di pari passo con la prospettiva di potersi cimentare con un’altra esperienza e un altro futuro.

in armonia

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Nel vertice di ieri mattina non si è riparlato di rinnovo del contratto o di nuova Atalanta, di giocatori da comprare o vendere, come nelle intenzioni dei dirigenti al momento di organizzare il faccia a faccia: Gasperini era già oltre. E il club alla fine ha preso atto del suo stato d’animo e dei suoi argomenti. È stato un confronto con toni molto pacati, anche costruttivi: al di là di certe frizioni, il rapporto con il club, diciamo con la proprietà italiana, è sempre stato di stima e di sinergia. Ma qualcosa nel tempo si è logorato, e che ci fosse un peso da togliersi si è capito nel corso del lungo excursus che ha ripercorso questi nove anni di relazione. In particolare – visto dalla parte del tecnico – quest’ultimo: dal faticoso prolungamento (per un solo anno e con clausole cancellate solo in corsa) del contratto della scorsa estate; a certe divergenze sulle scelte di mercato e sulla gestione del caso Lookman; alla presa di coscienza di un’asticella dei risultati da tenere sempre alla stessa altezza (altezza Champions), a prescindere. In ossequio alla nuova dimensione internazionale del club, alla cui crescita sono in particolare ispirati gli investimenti e le pretese da quando la partnership è anche americana. Ma, come ha detto domenica, Gasp non si sente più sicuro di poterla tenere allo stesso livello, quell’asticella.

entro sabato

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La decisione definitiva si dovrebbe avere in 48-72 ore, diciamo entro sabato. Il tempo necessario a Gasperini per avere la certezza di una nuova destinazione e dunque, nel caso, sedersi al tavolo con i dirigenti dell’Atalanta per chiudere il vincolo in essere. E se le proposte avute, in particolare dalla Roma, non dovessero convincerlo, resterebbero solo due strade, ovvero la permanenza per un solo anno (ma l’Atalanta potrebbe accettarlo?) o una risoluzione del contratto: il tecnico non ha dato segnali di aver cambiato idea sul suo no a rinnovare l’intesa fino al 2027. Il nuovo tecnico Ma due-tre giorni è anche il tempo massimo che l’Atalanta può permettersi di aspettare: perché la ricerca di un nuovo allenatore è questione mai affrontata prima di ieri, dunque inattesa, e a questo punto ci sarebbe fretta di sintonizzarsi su questa esigenza. L’ipotesi che ieri ha iniziato a circolare con più insistenza è quello di Thiago Motta: un “allievo” del Gasp, un nome su cui riflettere. Dopo nove anni, farà strano anche questo.



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