Gasperini: “Roma, i derby che ricordi sono solo quelli che vinci”. E su Pellegrini…

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Il tecnico e la sfida col laziale Sarri: “Io e Maurizio ci scontriamo dal 2003 in serie C, abbiamo fatto la gavetta. L’ex capitano? Sta bene e va recuperato, lui come altri”

Francesco Balzani

Collaboratore

Il primo derby e la voglia di giocare una partita “da non dimenticare”. Gian Piero Gasperini alla vigilia di Lazio-Roma prova ad alzare la voce per scuotere l’ambiente dopo la sconfitta col Torino. “I derby che ricordi sono solo quelli che vinci. Quelli che perdi li dimentichi, quelli che pareggi non li ricordi – esordisce Gasp – . Parliamo di una partita famosa in tutto il mondo soprattutto per lo spettacolo del pubblico. So che è una partita diversa, particolare al di là della classifica. Questo rende tutto molto più bello e teso. Ho allenato in quello di Genova, devi essere micidiale negli episodi. Devi avere grande attenzione e concentrazione nei momenti chiave. Il cuore e il pathos ce l’hanno tutti in queste partite come derby, finali o scontri diretti”. 

sarri e la lazio

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Gasperini incontrerà Sarri per la 22esima volta in carriera e le parole per il tecnico laziale sono al miele: “Io e Maurizio ci scontriamo dal 2003 in serie C, abbiamo fatto la gavetta. Lui ha portato alcune squadre ad essere un esempio. Ci siamo conquistati tutto e ci siamo meritati questo derby di Roma. Non ha fatto mercato ma sono rimasti tutti quelli dell’anno scorso che fino a 2 mesi dalla fine del campionato aveva ottenuto risultati buoni. Ho stima e rispetto per alcuni giocatori, noi dovremmo dare il massimo”. Non escludendo cambiamenti di modulo. “Dovrò uscire dalla mia zona di comfort – ammette – di un certo tipo di calcio che riuscivo a fare con un determinato tipo di rosa. Dovrò trovare anche altre strade pur mantenendo i miei principi di avere una squadra propositiva che ottiene risultati attraverso il gioco. Non mi snaturo, ma devo adeguarmi”. Gasperini ora pensa solo al derby e archivia discorsi sul futuro ma ribadisce la convinzione della sua scelta pur aprendo ad alcuni cambiamenti, probabilmente anche relativi al modulo. “Sono rivolto solo al presente, non posso tornare sui progetti futuri – dice il tecnico -. Per me è una grande sfida, io cerco di portare la mia esperienza in una piazza come Roma. Questo mi ha motivato a prendere questa strada. Sono molto convinto della mia scelta, ora io devo guardare il presente e ottenere il massimo per quello che ho in questo momento”. 

WESLEY E PELLEGRINI

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Poi passa in rassegna le situazioni dei singoli, a partire dai convalescenti Wesley ed Hermoso. “Wesley ha avuto una ricaduta per colpa della gastroenterite, vediamo in queste 24 ore se starà meglio ma ieri ha avuto un peggioramento – ha ammesso Gasp -. Su Hermoso non ci sono indicazioni positive, ma vediamo oggi il provino”. E attenzione alle sorprese perché quando si avvicina il derby si scalda sempre la candidatura di Pellegrini. Sulla situazione dell’ex capitano è decisamente chiaro: “La voglia di giocare è sempre molto alta, ma non solo in questo tipo di partite. Per me tecnicamente Lorenzo è molto forte, ma vale il discorso per Dybala. A livello fisico è fuori da mesi ma ora sta bene e potrebbe anche giocare dall’inizio o in corso d’opera. Gattuso lo aspetta ma serve un altro tipo di rendimento ora. Ma se ormai è inviso alla piazza e alla società come posso recuperarlo? A me serve e proverò a farlo, ma dovremmo farlo tutti quanti insieme altrimenti diventa un problema e punto su un altro giocatore”. Discorso simile per Dovbyk. “Si è chiuso il mercato e sono rimasti giocatori come lui, Pellegrini o Baldanzi e ora devo recuperarli – ribadisce Gasp -. Tutti e tre devono fare benissimo ora, per me conta solo questo ora a mercato chiuso. Da loro bisogna tirare fuori il meglio per le prossime partite. Anche per lui vale questo discorso. Col Torino non è entrato perché c’era un’altra situazione anche se non meritavamo di perdere so che non abbiamo fatto una buona gara. Non l’abbiamo preparata bene, i nazionali sono arrivati tardi e abbiamo giocato sotto tono. Domani voglio vedere una squadra che faccia meglio su tutti i punti di vista, ma mi sembrano esagerate le critiche per una sconfitta. Pochi gol? La fase offensiva viene fatta da tutti, non è solo colpa degli attaccanti. Quindi tutti dovranno fare meglio a partire dalla fase di disimpegno dietro. Se no sarebbe troppo facile”.



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