Ecco come potrebbe svolgersi un virtuale dibattito nell’antica Roma per la scelta del prossimo allenatore giallorosso, un’autentica questione di Stato…
Dibattito decisivo nel Senato romano per la scelta dell’allenatore. “Affidare la squadra dell’Urbe a un orobico calato dal Nord? Arriveremo a sostituire la carbonara con la polenta?”. “Ti ricordo, senatore, che il vandalo Stilicone un tempo guidava il nostro glorioso esercito”. “E io ti ricordo che, senza la sconfitta di Bergamo, la Roma oggi sarebbe in Champions”. “Appunto! Meglio arruolare un nemico vincente che un amico perdente. Il buon Daniele è figlio della città, però non ha mai conquistato un’Europa League”. “Senatori, vi invito a considerare anche la vox populi. Li leggete i social, ascoltate le radio? La maggioranza è ostile all’orobico Gasp, tutti lo trovano simpatico come la carie”. “Anche José, il lusitano, era antipatico, però ci ha fatto vincere”.
“Perché allora non scegliere Max Gaius che è divertente, fa le battute sui cavalli e sa vincere? L’orobico non ha conquistato un solo scudetto, il livornese 6!”. Qui prende la parola il saggio Claudius: “Non scherziamo, senatori. Max Gaius ripete: “Se volete divertirvi, andate al circo”. Ma è proprio questo che ci chiede il popolo: pane e circo, cioè risultati e spettacolo! Nell’ultimo decennio, nessuno ha giocato bene come Gasp. Anche noi difenderemo correndo in avanti con coraggio, anche noi presseremo come furie, Dybala incanterà come il Papu, riconquisteremo la Gallia e tutto il resto, torneremo caput mundi! Gasp significa Genius Atalantinus Salus Populi, Genio Atalantino Salvezza del Popolo. Se ho meritato qualcosa ai vostri occhi, fidatevi di me”. E così il Senato romano votò per Gasp e il fido Tullius Gritti.