Nel 2007, nel match contro il Brescia, il presidente rossoblù Cazzola scese dalla tribuna e ordinò alla sua squadra di abbandonare la partita. Una scena tornata attuale dopo l’episodio in Turchia…
Alle 16.47 del 19 maggio 2007 un presidente di calcio italiano provò a far sospendere una partita. Cose turche, prima dei recenti fatti in Turchia. Lo fece con modalità tra la commedia all’italiana e il film mitologico, un po’ Alberto Sordi – nella posa di Benito Fornaciari ne “Il Borgorosso Football Club” e un po’ il Gladiatore, tra il circo e l’arena. Bontà sua e fortuna nostra, non ci riuscì. Si mise di impegno, invase infatti il campo brandendo l’orgoglio vilipeso, urlando al complotto e reclamando i torti subiti, puntò il dito contro l’arbitro, sbraitò e lanciò improperi a chiunque, provò persino a spingere i suoi giocatori verso lo spogliatoio – “Via, via tutti!” – creò il caos e solo per il provvidenziale intervento delle forze dell’ordine placò la sua ira, esausto, consegnandosi a braccia alzate alla giustizia sportiva e alle ironie degli italiani. Il presidente della squadra di calcio si chiamava Alfredo Cazzola, in quella primavera del 2007 era a capo del Bologna e quella che segue è la storia di come il calcio rimastica e rimette in circolo un po’ tutto, per cui anche gli avvenimenti di domenica sera – con i giocatori dell’Adana Demirspor che abbandonano il campo protestando per un rigore fasullo assegnato al Galatasaray – tendono a ripetersi ciclicamente.