Foggia in amministrazione giudiziaria per sottrarlo a controllo clan

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L’esito delle indagini della Procura di Bari: quattro arresti per tentata estorsione al presidente, 52 Daspo “fuori contesto” a pregiudicati

Emanuele Losapio

Estorsioni al patron Nicola Canonico per vendere il Foggia: 4 tifosi arrestati e società in amministrazione giudiziaria di prevenzione e 52 Daspo emessi dalla questura. La Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria adottata dal Tribunale di Bari, Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti della società sportiva Calcio Foggia 1920, su proposta congiunta del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, del Procuratore Distrettuale di Bari e del Questore di Foggia. Contestualmente, è stata data esecuzione ad un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, cui è stato applicato anche un sostituto della Procura di Foggia – nei riguardi di quattro persone ritenute gravemente indiziate del delitto di tentata estorsione in danno del presidente del Calcio Foggia 1920. Infine, sono stati notificati 52 provvedimenti di Daspo “fuori contesto”, emessi dal Questore di Foggia nei confronti di altrettanti soggetti residenti nella provincia di Foggia gravati da precedenti condanne per delitti di criminalità organizzata e in materia di stupefacenti. 

il piano

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Le indagini dimostrerebbero come i gruppi ultras, diretta espressione della criminalità organizzata foggiana, avessero pianificato e realizzato una lunga campagna di intimidazione e di azioni violente diretta a costringere il titolare della società sportiva Foggia Calcio 1920 a dimettersi e a cedere il controllo della società, in conseguenza del suo rifiuto di affidare di fatto a quei medesimi gruppi i servizi di gestione del sistema delle sponsorizzazioni e degli accrediti per l’ingresso allo stadio, oltre che il controllo di assunzioni e rapporti professionali all’interno della società sportiva. 

gli attentati

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La campagna estorsiva, in definitiva finalizzata a determinare una cessione forzata della società per un valore di gran lunga inferiore a quello di mercato, si realizzava attraverso una sconcertante serie di gravissimi atti intimidatori, commessi ai danni dei giocatori della società, oltre che della governance aziendale e del presidente della società, anche con l’utilizzo di armi e materiale esplosivo e con metodi tipicamente mafiosi, facendo leva sulla notoria influenza criminale della “Società Foggiana”. La strategia criminale ha dato il via a una serie di atti criminali iniziati il 18 giugno 2023, con l’esplosione di colpi di fucile indirizzati all’autovettura dell’allora capitano del Calcio Foggia 1920, e culminati con la collocazione di un rudimentale ordigno esplosivo immediatamente vicino l’automobile di Emanuele Canonico, allora vicepresidente della società. Altri due attentati incendiari sono stati sventati. 

le prove

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Intercettazioni e perquisizioni disposte dall’Autorità Giudiziaria hanno consentito, anche attraverso il sequestro di materiale informatico e documenti (fra i quali un foglio manoscritto, rinvenuto in possesso di uno degli indagati, sul quale erano stati cripticamente riportati gli obiettivi criminali delle azioni delittuose), di acquisire importanti elementi indiziari di conferma della fondatezza delle contestazioni formulate a fini cautelari, riconducendosi quelli e altri episodi delittuosi ad un’unica regia, diretta a destabilizzare l’assetto gestionale societario e a condizionare negativamente le stesse attività sportive, imperniata sul ricorso alla forza intimidatrice di una delle “batterie” nelle quali, come noto, si articola il sodalizio mafioso della “Società Foggiana”, evidente in atti criminali compiuti sia verso il management societario sia nei confronti dei calciatori.

Il Foggia ha battuto il Messina 1-0 nei playout e la prossima stagione giocherà ancora in Serie C.



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