L’ex juventino ha fatto bene a San Siro e, senza Adli, può affiancare il napoletano che è uno dei più in forma
Il primo esame, superato con un ottimo voto, induce a pensare che sia già arrivato il momento di Nicolò Fagioli. Il duttile centrocampista piacentino, arrivato dalla Juve nelle ultime ore del mercato di riparazione, ha debuttato subito lunedì sera a San Siro contro l’Inter sostituendo al 22’ del secondo tempo Moreno, schierato a sorpresa da Raffaele Palladino. L’impatto è stato ottimo: Fagioli ha mostrato qualità, temperamento, palleggio, ottimi movimenti. Aveva voglia di dimostrare, forse anche alla Juve che, di fatto, non ci ha creduto mettendo la questione nelle mani della Fiorentina che, per riscattarlo, a 13 milioni e 500 mila euro, dovrà “semplicemente”, arrivare in Europa, anche in Conference. Altrimenti il club di Rocco Commisso avrà speso solo i due milioni e mezzo di prestito. “Quest’anno deve essere l’anno in cui si vince la Conference” ha detto il centrocampista alla sua presentazione.
Centrocampo
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La situazione del centrocampo viola agevola l’inserimento di Fagioli per il match all’ora di pranzo contro il Como. Sarebbe il suo debutto al Franchi. Yacine Adli non sta ancora bene e sarà già un miracolo se strapperà la convocazione, Danilo Cataldi ha avuto guai di ogni genere e proprio a San Siro ha giocato una mezzora (era entrato dopo il 90? anche nel recupero al Franchi), ma la sua condizione non è ancora accettabile. La sorpresa è Rolando Mandragora, uno dei pretoriani di Vincenzo Italiano, che in questa stagione partiva indietro nelle gerarchie. Ribaltamento: ora il numero 8 viola è diventato indispensabile ed è sicuramente il centrocampista più in forma. Domenica potrebbe affiancarlo proprio Fagioli che ha anche un’altra collocazione per Palladino: può fare il trequartista.