diAlessandro Bocci, inviato a Firenze
Nei minuti di recupero il gol di Nzola per la Fiorentina, che può contare su due risultati su tre nel ritorno in Belgio
La solita pazza Fiorentina salvata da Nzola, il più discusso e contestato tra i giocatori di italiano. Stavolta la sua zampata, un minuto oltre il novantesimo, dopo aver colpito il ventottesimo palo della stagione, regala la vittoria che permetterà ai viola di andare mercoledì prossimo nella tana del Bruges con un piccolo vantaggio e di non passare sei giorni tra i rimpianti.
Perché la Fiorentina, ancora una volta, rischia di buttarsi via dopo un primo tempo in cui comanda il gioco, il possesso e nelle conclusioni (11 a 3, chiuso in vantaggio per 2-1 grazie alle reti di Sottil e Belotti, intervallate dal rigore di Vanaken provocato dal braccio largo di Biraghi.
Nella ripresa i viola si trovano dopo un’ora con un uomo in più per il doppio giallo che Onyedika rimedia in tre minuti ma nel giro di altri due si fanno agguantare da Thiago, con la solita difesa scoperta. Sembra l’ennesima serata di spreco e invece, nell’assalto finale, proprio Nzola, entrato tre minuti, rilancia la Fiorentina. Un gol di vantaggio è poco e a Bruges ci sarà da soffrire. Ma questa squadra non si arrende mai e vuole andare a Atene per giocare la seconda finale consecutiva di Conference.
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