Finale Champions, chi tira i rigori in Inter-Psg? Ecco la lista

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Nella lista dell’Inter anche Taremi e Asllani, ma dipenderà dai cambi. Più prevedibili i nomi del Psg

dal nostro inviato Davide Stoppini

È bene partire da un presupposto: nei panni dell’Inter, meglio evitare di finire ai rigori contro Donnarumma, che sarebbe un po’ come “guidare come un pazzo a fari spenti nella notte”, per dirla con le parole di Lucio Battisti. E lo raccontano i numeri: su sette volte che Gigio è arrivato con la sua squadra ai rigori, per sei volte ha finito lui con le braccia al cielo. E gli altri a piangere. E ce lo ricordiamo bene, da italiani felici, con quella finale degli Europei a Wembley nel 2021. Ma, se proprio l’Inter non ne potrà fare a meno, se proprio non ci sarà modo di evitare gli 11 metri, allora sarà bene prepararsi. 

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S’intende emotivamente, per quanto possibile. Perché dal punto di vista tecnico l’Inter l’ha già fatto. Quando Inzaghi ieri in conferenza parlava di dettagli, si riferiva anche ai tiri dal dischetto, provati più volte ad Appiano in settimana. Basta chiamarla lotteria, per pietà, basta: non è una lotteria, tirare (e parare) un rigore non è come lanciare una monetina ma è un’abilità. E l’Inter i suoi specialisti ce li ha. Inzaghi può avere cinque nomi in testa. Ma poi molto dipenderà anche dalle sostituzioni: la squadra che arriva in fondo al minuto 120 non è quella che inizia, di sicuro. L’Inter comunque non può prescindere da Calhanoglu. È il maestro della specialità, lo chef migliore: 49 rigori segnati su 55 in carriera, limitandoci alla Serie A siamo a 19 centri su 20 tentativi. Chi dopo Hakan? È logico pensare che Asllani possa entrare anche solo per tirare, vista la confidenza mostrata in tempi recenti. E poi Mkhitaryan, uomo da 12 gol su 15 (ma l’ultimo centro risale al novembre 2021). Occhi su Taremi, poi: 59 gol (tra cui quelli alla Stella Rossa e al Lecce in questa stagione) e 10 errori. E l’ultimo potenziale nome? Difficile escludere Lautaro. Il Toro non ha un rapporto semplice con i penalty, ma ha voglia di riscatto dopo Madrid. Al Mondiale calciò contro l’Olanda e in finale con la Francia il ct Scaloni a lui aveva affidato il quinto tiro (non ce ne fu bisogno). Altri? Acerbi calciò a Madrid. E poi Zielinski e Zalewski, oltre ovviamente alle mani di Sommer

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La squadra di Luis Enrique è più leggibile. Perché c’è un precedente recente, gli ottavi vinti proprio ai rigori contro il Liverpool. Donnarumma fece il protagonista. Ma a completare il lavoro furono gli altri. Il primo specialista è Vitinha, non inganni l’errore con l’Arsenal: è stato l’unico in carriera, a fronte di 12 centri. Contro i Reds segnarono anche Gonçalo Ramos — arma buona dalla panchina — e Dembélé. E poi Doué, alla faccia dei suoi 19 anni. L’ultimo nome? Lo conosciamo bene, Kvara non è proprio una certezza dagli 11 metri: otto centri e quattro errori, di cui due proprio in Champions. Non c’è due senza tre?



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