Fabregas piace al Milan: Sarri e De Zerbi alternative per la panchina

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Prime manovre per l’allenatore 2025-26: si ragiona già sul successore di Conceiçao. Cesc sarebbe il preferito: è giovane e sta facendo bene

Giornalista

All’ora di cena, dopo l’allenamento del mattino e il pranzo a Milanello, Conceiçao era davanti al pc a studiare video della Lazio prossima avversaria: niente che non rientri nelle abituali competenze di un allenatore, anche se per Sergio è diverso. Sono giorni e ore decisive per il suo futuro: ha più volte ricordato lui stesso come siano i risultati a fare o disfare le valigie degli allenatori e considerato il recente andamento del Milan si potrebbe immaginare un trasloco imminente. “Lavorerò giorno e notte per il quarto posto”, aveva dichiarato qualche giorno fa, prima di cadere anche a Bologna: ieri Conceiçao stava facendo tutto da solo, senza neppure un supporto tecnologico nella realizzazione video. Sergio avrà tempo per rialzarsi contro la Lazio e andare ancora oltre, ma è molto difficile che raggiunga l’obiettivo Champions distante ora otto punti. E solo la grande Europa poteva essere una quasi garanzia di permanenza sulla panchina rossonera. Al contrario, è quasi scontato che il Milan dia avvio a un nuovo corso tecnico. E all’inizio di marzo, con la primavera in arrivo, è il tempo per cominciare a valutare profili prima di arrivare alla scelta definitiva. A maggior ragione in un club dove c’è un team di lavoro numeroso e dove devono convergere in un’unica soluzione le idee di tutti: presto si unirà anche un direttore sportivo. 

Gioco e appeal

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Cesc Fabregas potrebbe mettere tutti d’accordo: ha appeal, un’incredibile esperienza ai massimi livelli da calciatore e la voglia di imporsi ora da tecnico. Dal novembre 2023 è seduto sulla panchina del Como: da allenatore ha condotto la squadra alla promozione in A nell’estate 2024, campionato che non giocava da vent’anni. In questa stagione, alla guida della squadra fin dall’inizio, è tredicesimo in classifica e domenica scorsa ha festeggiato il successo sul Napoli: ha una squadra che dirige a memoria e lo segue con grande senso di appartenenza. Ha un gioco riconoscibile e divertente, piacevole ma anche efficace. Un giovane allenatore che ha richiamato su di sé l’attenzione dei grandi club, e il Milan è ovviamente tra questi. Non solo: Cesc sarebbe il preferito e muoversi in anticipo sulla concorrenza sarebbe certamente d’aiuto. Il Milan, rispetto ad altre big, ha questo “vantaggio”: ha la quasi certezza di cambiare a fine stagione. 

Le altre soluzioni

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Ci sono anche altre soluzioni: una candidatura alternativa è quella di Maurizio Sarri, già accostato ai rossoneri in estate e poi dopo l’esonero di Fonseca. Alla Lazio ha vissuto la sua ultima esperienza, conclusa con le dimissioni nel marzo 2024. Ha una voglia matta di riaccomodarsi in panchina e quella rossonera di San Siro, anche se ultimamente scomoda, potrà in futuro regalare grandi pomeriggi e serate. Sarri è garanzia di bel gioco, ed è quanto i tifosi milanisti meritano di tornare ad apprezzare. Stessa filosofia di Roberto De Zerbi, altro candidato accostato al Milan già un anno fa. Giovanili rossonere da calciatore, ha guadagnato maggiori consensi una volta diventato allenatore: ha allenato in A, ha vinto con lo Shakthar Donetsk prima di provare la Premier alla guida del Brighton e poi accettare la corte del Marsiglia in estate. Rientrare in Italia dalla porta principale è un’idea che piace…



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