Europei femminili, Hannah Hampton, il portiere che sfida lo strabismo alla conquista dell’

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Da bambina i medici le dissero che non avrebbe mai potuto praticare sport, ora è tra le stelle dell’Inghilterra: “Non ho la percezione delle distanze, ma gioco lo stesso”. E lo fa molto bene

Alla fine dei gironi dell’Europeo femminile, la Uefa ha aperto il contest per votare il gol più bello della prima fase. Fra i candidati ce n’era uno partito da lontano. Letteralmente: sciabolata di sessanta metri direttamente dal portiere, Hannah Hampton, per Russo in profondità, poi un appoggio per Lauren che ha trovato un gran gol da fuori. Contesto: Inghilterra-Olanda, rete d’apertura dell’allegra vendemmia (4-0) delle Leonesse. Un motivo per votarlo? Perché colei che nell’azione ha brillato per visione di gioco, Hannah Hampton, teoricamente dalla nascita non può possedere né la visione né il gioco. L’hanno chiesto anche a lei, tempo fa: “Come può giocare in porta una ragazza affetta da strabismo e incapacità di distinguere la profondità?”. E lei ha risposto: “Non lo so, ma funziona”. E maledettamente bene. 

England goalkeeper Hannah Hampton runs for the ball during the Euro 2025, group D, soccer match between England and the Netherlands at Stadion Letzigrund in Zurich, Switzerland, Wednesday, July 9, 2025. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

strabismo

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Hannah è attratta dal pallone fin da piccolissima, ma la relazione pare a senso unico. Soprattutto quando i medici le dicono che il sogno della calciatrice non veste la sua taglia: “Spiegarono ai miei genitori che non avrei mai potuto praticare sport perché non sarei stata in grado di percepire la palla che mi veniva incontro. Sarebbe stato pericoloso” ha raccontato il portiere del Chelsea e dell’Inghilterra femminile. Ma un sogno è un sogno: da piccola si sottopone a diverse operazioni all’occhio nel tentativo di correggere non solo i problemi di valutazione della profondità, ma anche lo strabismo. Nessuna, però, si rivela totalmente funzionante: “Ho avuto molti sanguinamenti dal naso e dita rotte in continuazione: cercavo di prendere la palla ma mi colpiva il dorso della mano, e allora mi sono dovuta adattare”. 

l’occhio di un ex villarreal

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A volte basta un viaggio: quello che Hampton e la famiglia affrontano quando lei ha cinque anni. I genitori partono dall’Inghilterra verso il sud della Spagna, Hannah continua a giochicchiare (con non poca difficoltà) coi coetanei: su di lei cade l’occhio del difensore argentino del Villarreal, Fabio Fuentes. Che spiega ai genitori: “Pazienza per il problema oculare, lei merita un provino”. Quello che ottiene qualche anno dopo, tornata Oltremanica: lo Stoke City ci scommette, i difetti di vista paiono in qualche modo vinti dalla perseveranza della dodicenne: “Altro che agli occhi, io in Spagna pensavo alla loro filosofia di calcio: lì sono tutti ambidestri, e ho cercato di imparare anche io. Non ho paura di usare i piedi o uscire dall’area quando necessario”. E poi, infatti, capita di trovarsi fra le protagoniste dei gol più belli di un Europeo. Non male, per un portiere. 

l’esempio di gordon banks

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Fuori dal campo Hannah non riesce a versare un po’ d’acqua senza tenere una mano sulla bottiglia e una sul bicchiere. Quando gioca, però, i problemi paiono annullarsi: “Fondamentalmente non ho la percezione delle distanze” spiegava nel 2021, “eppure fra i pali gioco ugualmente”. Un ex portiere diventato poi allenatore, Matt Pyzdrowski, è rimasto folgorato dalla storia e ha cercato di capirne di più: “Hannah ha trovato un suo modo di leggere la traiettoria della palla, e funziona. Il cervello e il corpo umano sono miracolosi, lei è riuscita a inventarsi un modo per compensare. Del resto, sarebbe più difficile avere due occhi che funzionano per tutta la vita e poi di colpo ritrovarsi con uno solo”. Ovvero quello che accadde al leggendario connazionale di Hampton, Gordon Banks. L’uomo che fece impallidire Pelé si ritrovò di colpo con la retina dell’occhio destro completamente danneggiata a causa di un incidente stradale, nel ’72: perse la visione binoculare. E nel giro di un anno si dovette ritirare dal grande calcio. 

all’europeo

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Benedetto adattamento. Negli anni Hampton ha imparato a convivere col problema: “Ho dovuto modificare la mia posizione per tenere le mani tese verso la palla. Non è mica facile!” raccontava in un podcast tempo fa. Hannah ha deciso di scoprire il velo sui propri difetti oculari nel dicembre 2021, dopo il trasferimento all’Aston Villa: “Se avessi dato retta ai medici non avrei potuto giocare e neanche svolgere certi lavori. Ma il mio sogno era fare sport: ho sempre detto alle ragazze più giovani che se non si riescono a seguire i sogni, che senso ha vivere?”. Dai pomeriggi nei parchi di Villarreal all’Europeo con l’Inghilterra (competizione che peraltro Hannah ha già vinto nel 2022) sono trascorsi una manciata di anni e qualche dito rotto. Dello strabismo, in campo, non si è accorto nessuno.



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