Euro 2024: Rai 4K perde il logo 4K con partite solo upscalate. 8 anni buttati via
June 15, 2024 | by allcalcio.it
Verrebbe da dire che
il debutto dei campionati Europei di calcio su Rai 4K è stato un flop. E invece
no, tecnicamente non è così, semplicemente perché non può essere un fiasco uno
spettacolo che non è mai andato in onda. Ma andiamo per gradi e scorriamo gli
episodi di questo serial dai tratti un po’ drammatici e un po’ noiosi.
Si inizia col botto:
il primo episodio parte con il sito dell’IBC (International Broadcasting Convention) che svela che gli Europei, contrariamente a
quanto annunciato, non saranno più prodotti in 4K ma solo in HD HDR.
DDAY è tra
le poche testate a dare questa notizia. A qualcuno tra gli appassionati scende sul viso la prima lacrimuccia, mentre il resto del mondo se ne frega. O
semplicemente non ne sa nulla. Evidentemente, nell’era dello streaming, il 4K
di un evento in diretta è visto dalle emittenti come qualcosa che genera costi e problemi e
poche opportunità.
Secondo episodio: si decide comunque di tirare diritto e continuare a pubblicizzare le partite
degli Europei in 4K sul 210 di Tivusat (via satellite) e sul 101 del digitale
terrestre (via streaming hbbTV). Tanto alla fine – avranno pensato – chi lo capisce
se poi è 4K veramente o no. La puntata si chiude ovviamente fuori fuoco.
Terzo episodio: i
giorni passano e si arriva al 14 giugno, debutto degli Europei con
Germania-Scozia. Un tot di italiani si mettono davanti allo schermo per vedersi
questa partita in attesa di Italia-Albania di domani. Una piccola frazione di
questo tot, non fosse altro che ha speso un scacco di soldi per comprare un
bellissimo TV 4K HDR, decide di vedersi questi Europei e prova ad andare su Rai
4K, sperando in qualche bella immagine. L’episodio si chiude in bellezza sulle
battute finali di un TG1 non certo esemplare per qualità video: il logo sullo
schermo dice 4K ma si sa che il TG è “upscalato”. Titoli di coda e
voglia di vedere che succede nell’ultimo episodio di questa miniserie tragica.
Quarto episodio:
inizia il collegamento e di colpo il logo del canale Rai 4K si tramuta in Rai 1
HD, come per miracolo.
E c’è chi invoca davvero il miracolo: quale
illuminazione divina hanno avuto gli uomini di marketing che avevano deciso di
pubblicizzare l’evento come 4k? Una botta di onestà intellettuale? Un
pentimento in extremis per paura di andare all’inferno, come i bambini cattivi?
O solo una “paraculata” per salvare le apparenze?
Fatto sta che, come
previsto – disinformato chi pensava diversamente – la partita è un HD
riscalato, con una qualità non certo esemplare. Per quello che abbiamo visto,
la percezione è meglio di quello che sta andando in onda su Rai 1 HD, ma
probabilmente più per demeriti di Rai 1 che per meriti del finto 4K. Sarà la
partita in notturna, ma l’HDR (Nativo? Upsampling? Solo una curva di
remapping?) non finisce di convincere: immagini inutilmente contrastate, con le
magliette bianche della Germania fin troppo brillanti (i giocatori sembrano
“accesi”, l’HDR non è questo) e gli scuri troppo cupi.
Tanto che bastano le immagini su Now (non abbiamo accesso al momento a Sky Sport) per fare di meglio.
Ma peggio
ancora fanno gli inserti da studio: i talk show di TeleCucù sono illuminati
meglio, gli ospiti hanno un collare di ombre della testa secche e definite
sulle spalle e sul petto; e la fronte brillante (la cipria, questa
sconosciuta). Eppure a Saxa Rubra sono pieni di truccatori, direttori della
fotografia e buoni corpi illuminanti. Lo studio remoto allo stadio, definito
“splendido studio” dal giornalista in video, va anche peggio: un bel
faretto sparato in faccia e via.
Al tramonto, in
controluce, un dirigente Rai da qualche parte nel mondo sussurra:
“Dopotutto, domani è un altro giorno”. Titoli di coda e musica
epica.
Otto anni buttati via
Ovviamente questa è
solo fiction, fantasie creative del piccolo autore di questo articolo a favore
dei suoi tre lettori.
Quello che c’è di
vero, oltre al 5 a 1 della Germania (l’unico 5.1 della partita, visto che
l’audio non era multicanale), è che la Rai, alla fine, ha fatto la cosa giusta.
Ha fermato la balla spaziale: ovverosia ha imparato che si può non mettere il
logo 4K su contenuti che non lo sono. Errore che invece ha fatto già molte
volte in passato con upscaling ripetuti. Dare addosso alla Rai è guardare il dito che indica la luna e
non la luna.
Il canale Rai 4K non è mai decollato veramente e da anni – dicasi
anni – è una costante “startup” alle prese con una
“sperimentazione” all’italiana: ovverosia, possiamo trasmettere la
qualunque tanto non sono trasmissioni regolari. E pensare che il primo evento
andato in onda su Rai 4K (in 4k vero, peraltro) fu la partita inaugurale degli
Europei 2016.
Ci portiamo a casa tre notizie:
1) Otto anni sono passati invano e
invece di andare avanti, siamo tornati indietro. Con TV che nel 2024 sono mille volte meglio di otto anni fa. Bleah…
2) L’errore non è quello che è
andato in onda stasera, ma l’idea di chi ha pensato che si potesse
continuare a parlare di 4K senza avere le immagini in 4K (che peraltro non
esistono).
3) La lobby dei produttori di TV
è totalmente evanescente, l’assente illustre di tutta questa vicenda. Come
si fa a proporre televisori 4K HDR super mini LED o addirittura OLED, con
schermi da 77, 83 o addirittura 100 pollici, e non creare le condizioni
affinché ci siano, almeno per gli eventi che contano, immagini adeguate? Toc toc, c’è qualcuno?
Basta, fermiamo l’agonia: spegnete Rai 4K!
Non avremmo mai pensato di arrivare a dirlo: a questo punto, la
si smetta, questo è accanimento terapeutico. Con il cuore affranto, a questo punto la nostra speranza è che si stacchi la
spina a Rai 4k. Meglio farla finita che vivere ancora questa agonia di promesse e prospettive che mai si realizzano. Tanto più adesso che anche il resto del mondo (leggasi UEFA) rema contro.
E che i produttori
di TV orfani di contenuti 4K si arrangino: hanno guardato maltrattare per
8 anni questo canale senza mai andare a chiederne conto a viale Mazzini. Viale Mazzini che però ora chiede agli italiani di accelerare il ricambio del parco TV per poter passare in DVB-T2, senza neppure farci capire se mai ci saranno produzioni continue in 4K. Per sviluppare Rai 4K tocca investire? E si investa: non si può solo pretendere che siano gli italiani a investire in un nuovo TV che, a questa stregua, servirà solo alle emittenti.
Per consolarsi, facciamo “canale su”: le galassie in 4K su Nasa TV UHD (211 di tivusat) ci tirano su il morale…
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