Esonero Spalletti, i retroscena: i big dell’Italia, Gravina, la risoluzione del contratto

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Tutto deciso sabato notte. Gravina avrebbe preferito dare l’annuncio dopo la Moldova, ma il tecnico si è opposto per evitare altre 48 ore di stillicidio. I termini della separazione

dal nostro inviato Fabio Licari

Nel libro di Vazquez Montalban, il centravanti è stato assassinato verso sera. Nel romanzo di queste qualificazioni mondiali, il ct è stato esonerato verso sera. Per la precisione alle 23 di sabato. Un giorno esatto dopo la botta in Norvegia. Non è giusto dire che è successo tutto all’improvviso, l’esonero era nell’aria dopo lo 0-3, ma la situazione è precipitata. Sabato è stato il giorno chiave. L’opinione pubblica, la stampa, anche se Spalletti ci scherza su in conferenza (“Per come abbiamo giocato siete stati anche comprensivi”), le consultazioni con i giocatori e Buffon anticipate rispetto a martedì. Risposte aperte a nuove soluzioni. La paura di compromettere il viaggio negli Usa proseguendo lungo una strada subito in salita. E quindi la decisione. 

retroscena

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Sera tardi a Coverciano, le 23. È stata una giornata lunga, stressante. Gravina incontra Spalletti e non gira attorno alla questione. Meglio chiudere qui il rapporto per il bene dell’Italia. Il ct non può essere contento, ma capisce la situazione e non sbatte i pugni né pretende niente. Al contrario, pur trattandosi di esonero, non ha niente in contrario a definire una risoluzione consensuale del contratto. Il che significa essere pagato fino al 9 giugno, quasi tredici mesi in meno di quanto previsto. Niente buonuscita. In un’Italia con gente incollata al “posto”, un gesto che ha pochi precedenti, vedi Donadoni, Lippi. Un gesto che aumenta la stima di Gravina verso Spalletti: è il presidente che ha scelto Spalletti per il dopo Mancini e la decisione non l’ha presa a cuor leggero. 

“Diciamolo subito”

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Gravina avrebbe preferito però comunicare la decisione domani, dopo la partita. Ma Spalletti preferisce di no, meglio dire subito le cose come stanno ed evitare altre quarantotto ore di stillicidio su Spalletti sì-Spalletti no, lo esonerano, resta, chi ci sarà al suo posto… La Figc non può negare l’onore delle armi al ct che ha anteposto la Nazionale ai suoi interessi. Per cui: conferenza choc, Gravina chiede se lo vuole al suo fianco, Spalletti sceglie di essere solo e parla con il groppo in gola. Con tutto quello che si porta dietro. 

La partita surreale con la moldova

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Tutto chiaro: Spalletti è ormai sfiduciato, ma lui e i giocatori, da professionisti, danno il cento per cento. Dall’altro, non dovesse andare come ci aspettiamo contro la Moldova, ecco servita una bella “causa”. Non scherziamo: contro la Moldova, 154 del mondo, i motivi di una partita sbagliata sarebbero ben altri. Resta una situazione quantomeno originale, un ct che ha il foglio di via in mano però cercherà la vittoria “perché ho sempre detto che i miei sono forti, che avrei continuato con loro e che quindi non ho sbagliato a sceglierli”. Ma fa male lo stesso.



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