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«Ero arrivato a pesare 104 chili, trovavo sfogo nel cibo. Per dimagrire cominciai a mangiare mezza mela per tutto il giorno»

September 25, 2024 | by allcalcio.it

«Ero arrivato a pesare 104 chili, trovavo sfogo nel cibo.


Davide Bonolis sta vivendo un periodo d’oro: attualmente il 20enne, figlio di Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli, è un calciatore e veste la maglia del Siena. Davide ha raccontato senza filtri sui social un suo periodo buio, legato tra le altre cose a problemi con il cibo, che per molto tempo ha condizionato la sua vita. «Ero arrivato a pesare 104 chili. Trovavo sfogo nel cibo ed ero felice solo mentre mangiavo», ha scritto. A distanza di tempo, Davaide Bonolis ha spiegato con un post Instagram, un carosello di foto e un lungo messaggio, di aver trovato, nonostante tutto, la forza di rialzarsi, crescendo e migliorando grazie al supporto della professionista che lo affianca. 

Il messaggio di Davide Bonolis

«Sapete tutti che io di post non ne faccio mai, ma in questo periodo io e la mia psicologa stiamo attraversando e ripercorrendo dolori traumi e disagi che hanno fatto nascere in me ansie, preoccupazioni e altro – ha scritto Davide Bonolis su Instagram -. Oggi in particolare abbiamo curato il mio momento peggiore, quello che ha portato in me più problemi quello della mononucleosi che mi ha portato a prendere peso. Fino all’età di 11 anni ero un ragazzo tranquillo, sicuro di se e sereno in tutto, poi alla notizia della malattia mi sono dovuto allontanare dal campo di calcio per ben 6 mesi e da lì ho iniziato a prendere peso. In questo periodo ho iniziato a chiudermi in me ed allontanarmi da tutto quello che potesse essere contatti con altre persone per la enorme paura di essere giudicato e deriso. Durante la settimana andavo a scuola e non vedevo l’ora di tornare a casa e “proteggermi” da giudizio altrui».

La perdita del nonno ha giocato un ruolo fondamentale. «Da lì in poi la situazione è degenerata, ho iniziato a trovare lo sfogo e la serenità di tutto questo nel cibo, insomma ero felice solamente mentre mangiavo – ha aggiunto -.

Un giorno mio nonno se ne andò. Mio nonno, l’uomo che lottò per tutta la sua vita per farmi mangiare bene, per aiutarmi a dimagrire ma purtroppo ero veramente a disagio con tutto il resto che ogni tentativo non andò mai a buon termine, però ci mise veramente tutto se stesso come ha fatto sempre per me. Sette giorni dopo la sua morte andai in camera dei miei e decisi di pesarmi ed ero arrivato a 104 chili, da lì la mia mente cambiò».

Gli allenamenti

«Qui inizia il mio percorso, il percorso più duro che ho percorso. Con il passare del tempo decisi di ricominciare ad allenarmi e cercare di prendere in mano e cambiare la situazione, ma uscendo vivevo sempre gli stessi disagi, stesse paure , e stesse insicurezze e per questi motivi tornavo a casa dagli allenamenti e mangiavo e mangiavo sino a sentirmi “emotivamente”, la situazione non cambiava più di tanto». «La svolta arrivo solamente 3 anni fa che iniziai a vivere per svariati mesi con solamente mezza mela per tutto il giorno, per tutti i giorni. Tutto questo per raccontare quello che è stato il problema principale di tutte le mie preoccupazioni , ansie e insicurezze durante questo periodo». Tra i tantissimi commenti, non passa inosservato quello di Sonia Bruganelli. «Io e papà siamo fieri di te», ha scritto.





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