Cinque o sei cambi rispetto a Lipsia. Spalletti deve risolvere l’ultimo dubbio. Ha annunciato la staffetta tra Scamacca e Retegui, non è ancora chiara la scelta del centravanti nel blocco dei titolari. Il commissario tecnico si è preso qualche altra ora di riflessione. Gli indizi e certe considerazioni, legate al progetto di partita e alle caratteristiche specifiche, fanno pensare all’oriundo scoperto da Mancini, segnalato da Veron e studiato da Sandreani, all’epoca capo scouting dello staff azzurro e oggi al Napoli con Conte. La mobilità del centravanti del Genoa è un fattore. Lucio teme l’aggressività e l’intensità degli svizzeri. Ha preparato un piano che prevede la ricerca della profondità, le verticalizzazioni improvvise e il ribaltamento del gioco. Scamacca potrebbe diventare un bersaglio facile per Akanji, ma possono valere ragionamenti opposti. Le sponde e il gioco aereo di Gianluca, se vuoi correre in campo aperto, possono determinare. Pesa l’aspetto psicologico. Una nuova esclusione potrebbe diventare un boomerang. Dopo la Croazia, in cui aveva ceduto il posto a Retegui, Scamacca era largamente favorito. Ora la decisione è sul filo. Ieri a Iserlohn è entrato anche Raspadori nelle rotazioni, ma non sembra in corsa.
El Shaarawy preferito a Zaccagni
Un aspetto tattico da considerare. Spalletti vuole sorprendere la Svizzera in campo aperto. Sceglierà due ali veloci. Chiesa a destra, la sorpresa El Shaarawy a sinistra. Il Faraone ha piazzato il sorpasso su Zaccagni, condannato alla panchina nonostante il gol alla Croazia. Se dovesse succedere, il motivo sarebbe chiaro. L’ala romanista sa fare il quinto e coprire l’intera fascia. Spalletti ha annunciato “qualcosa di simile alla difesa a quattro”. Di Lorenzo, Mancini, Bastoni e Darmian. Con una leggera rotazione, l’Italia potrebbe passare anche a tre o alla difesa “tre e mezzo” che tante volte Lucio ha praticato in carriera. La duttilità di El Shaarawy premiata in partenza. Un cambio forte e di qualità come il laziale può fare comodo in corsa. La partita potrebbe durare 120 minuti.
Italia, le scelte a centrocampo e in difesa
La fisicità e la pressione feroce della Svizzera hanno invitato il ct a ridisegnare il centrocampo. Barella è l’unico punto fermo. La regìa verrà affidata a Fagioli con il sostegno di Cristante. I muscoli e la sostanza del romanista, la velocità di pensiero e di palleggio del bianconero. Pellegrini, Frattesi e Jorginho sembrano destinati alla panchina. Mancheranno Calafiori e Dimarco, fermo per un trauma contusivo al polpaccio. L’interista questa volta non è riuscito a recuperare. Sulla fascia sinistra toccherà a Darmian, in vantaggio su Cambiaso. Mancini affiancherà Bastoni. Qualche apprensione è legata al centrale dell’Inter. Placche alla gola. Due giorni fa non si era allenato, ieri è tornato in campo. Lucio spera non accusi ricadute o nuovi attacchi febbrili, altrimenti toccherebbe a Buongiorno.
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