Il bomber spagnolo ex Milan non segna più, la preoccupazione del tecnico che poi polemizza per le convocazioni in coppa d’Africa di Diao
Ha perso il posto in Nazionale, dove non è stato convocato per le ultime due gare delle Furie rosse, rischia di saltare il Mondiale e al Como è ancora all’asciutto. Per Alvaro Morata è un momento difficile, Fabregas l’ha sempre difeso, ricordando come a volte anche per un centravanti segnare non sia l’unica cosa che conta e dicendosi soddisfatto del suo lavoro di sponda e di gioco di squadra ma intanto le giornate passano e l’attaccante comincia a soffrire l’astinenza.
I numeri negativi di Morata
Aveva scelto Como con entusiasmo l’ex Milan, pronto a ripartire per la sua quarta avventura in serie A ma i numeri finora non sono dalla sua parte: 533′ giocati in 11 partite e zero gol. Non proprio quello che ci si aspettava da un giocatore col suo pedigree.
L’analisi di Fabregas
Senza i suoi gol il Como sta collezionando solo pareggi di recente, come nella scorsa giornata col Cagliari. Fabregas osserva: “Quando vedi le partite, adesso vedi il Como molto dominante su tanti aspetti. Sono numeri molto importanti quelli che vediamo. Però, dal 30′ al 60′ abbiamo fatto una partita molto intensa. Se Diao avesse fatto gol, era in linea col difensore. Le tre occasioni di Morata… dopo l’ora di gioco, Morata doveva fare gol, la squadra non ha avuto l’aggressività di fare gol. Poi se la vuoi vincere senza senso, a volte la puoi anche perdere. Ma in quelle partite devi fare gol. Stiamo lavorando per questo, c’è un processo, ho fatto vedere video e sentire quello che devono essere. Anche nell’emozionare la gente. Non abbiamo quella fame di chi entra e vuole spaccare”
Il paragone con Henry
Il tecnico spagnolo però non fa drammi: “Sarei più preoccupato se Morata in ogni partita non avesse occasioni di fare gol, ma se riguardi tutte le partite in cui ha giocato ha avuto almeno un’occasione nitida per fare gol. Non è arrivato, ok, però le occasioni ci sono state e matematicamente arriverà il gol. Ho visto mille esempi di compagni nel calcio che alcune volte non si sbloccavano. Henry nei primi 6 mesi all’Arsenal non ha fatto gol, poi è diventato capocannoniere dell’Arsenal. Calma, valutazioni alla fine. Ho tanta fiducia. Non giudico il giocatore solo per una cosa”.
“Vincere in Italia è molto molto difficile. Segnare qui è molto difficile, per come si difende in Italia. Vincere è molto difficile, campionato molto complicato. E per fare gol, là davanti, servono idee molto chiare. Non si può comparare il calcio di prima a quello di oggi. Adesso l’attaccante deve fare molto di più. Ora non vedo squadre tanto dominanti, eccetto l’Inter che domina di più in campionato. Si vede che loro hanno tanta forza, in tanti parametri e in tanti registri del campo. Noi stiamo lavorando per nuove soluzioni”.
La polemica col Senegal
Ultima riflessione su Diao. Fabregas non vorrebbe mandarlo in coppa d’Africa: “Per me è una cosa senza logica. È stato 7 mesi fuori, ha giocato 3 spezzettoni di gara, adesso va in Nazionale, si fa male e starà fuori. Poi magari andrà di nuovo nel Senegal. Nella testa del giocatore bisogna fare le cose fatte bene. Per me non c’è senso, a loro non interesserà niente, ma noi vogliamo la cosa migliore per il giocatore. Non deve andare. Lui è andato al ritiro con il Senegal con un problemino all’adduttore e ha fatto 2 allenamenti. Poi si è fatto male ed è tornato qua. Quando può tornare? Proveremo a farlo tornare con l’Inter, ma è più probabile riaverlo con la Roma”.

