Douglas Luiz, quando gioca con Tudor: ruolo, aspettative e calciomercato. Resterà?

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Indisponibile contro il Genoa, in panchina con Roma e Lecce: il brasiliano ha la fiducia del suo allenatore che però ne riconosce anche i limiti. Ecco perché dovrà capire dove potrà esprimersi al meglio

E alla fine arriva… Douglas. Perché arriverà anche il suo momento nella nuova Juve di Tudor e col Parma a Pasquetta può consumarsi il suo nuovo debutto, con la nuova guida. Trama tutta da scrivere e curiosità che aumenta insieme alla fiducia di rivederlo in campo. Magari rivitalizzato anche lui dal cambio di allenatore come Koop e Nico. In campionato non si vede da inizio marzo per l’infortunio al bicipite femorale. Prima, aveva giocato 20 minuti a Cagliari, prima ancora non pervenuto per un affaticamento muscolare dopo una mezz’ora scarsa contro il Como. E continuando ad andare indietro si vede soltanto una stagione a singhiozzo, tanti rimpianti e quei soliti, ripetuti e pesantissimi oltre 50 milioni di cartellino. Per le sole 22 presenze che il brasiliano ha messo insieme in questa stagione è come se fosse stato pagato, fin qui, oltre 2 milioni a partita. In campionato, il filotto più lungo di gare giocate di fila è di cinque: tra fine dicembre e fine gennaio, dalla Fiorentina al primo ko stagionale in A col Napoli. Poco, troppo poco, per un investimento di quella portata. Ma Tudor l’aggiusta-tutto può riabilitare anche lui, o almeno è quello che si augurano club e tifosi per le ultime 6 partite di campionato. 

attesa e fiducia

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Koopmeiners è tornato (anche al gol, quel lampo allo Stadium contro il Lecce), Nico Gonzalez continua a crescere e soprattutto col croato in panchina ha lasciato cadere il lenzuolo da fantasma sotto il quale non si era mai riuscito a esprimere appieno. Certo, all’argentino manca il gol (uno solo in campionato fin qui, record negativo di tutta la sua carriera) ma vederlo coinvolto e macinatore di metri e metri come praticamente non aveva mai fatto prima è un grande passo avanti. Quindi ora non resta che vedere l’effetto Tudor sul secondo acquisto più costoso della rivoluzione estiva. “Pazzesco” è l’aggettivo che più volte il croato ha accostato all’ex Aston Villa per dargli un’istantanea carica di fiducia affidandosi solo a quanto visto in allenamento. “Pazzesco” lui, il suo tiro, la sua visione di gioco. “Vede tutto, ha un’accelerazione a 10-15 metri, ma magari a campo aperto potrebbe non essere il suo…”. Promosso dunque, ma a metà. Perché Tudor ha subito apprezzato le doti e allo stesso tempo riconosciuto i limiti di un elemento che ancora in Serie A ha tutto da dimostrare. La brutta copia del centrocampista prelevato dalla Premier. “Comunque è bello averlo, è una risorsa importante. Viene da un’annata con tanti infortuni, è vero, ma in queste ultime gare ci sarà spazio per tutti”. Anche per Douglas. Soprattutto una volta archiviate le noie fisiche e rimandando qualsiasi ulteriore discorso, bilancio e valutazione all’estate, quando Madama potrebbe bussare di nuovo alle porte della Premier, come fatto a gennaio, per capire se qualcuno fosse interessato a riportare oltre la Manica quel giocatore che tanto bene aveva fatto proprio lì, con l’Aston Villa. Ma prima il finale di stagione;  finalmente per lui ora conta solo il presente. “E la cosa importante è che è forte, ci può dare e sicuramente ci darà qualcosa”.

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