Diogo Jota, Ronaldo assente ai funerali tra le polemiche: ecco i motivi

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Voci e versioni differenti sulla mancata partecipazione di Cr7 ai funerali del compagno di Nazionale. Ma potrebbe esserci una motivazione più profonda

Il mondo del calcio per qualche ora si è fermato. Se lo spettacolo deve andare avanti, come è giusto che sia, i funerali dello sfortunato Diogo Jota e di suo fratello André Silva hanno rappresentato un momento di unione e condivisione del dolore da parte di tutti. C’erano tutti i suoi compagni, tra Liverpool e Portogallo, oltre naturalmente ai familiari. Ma più di ogni altra cosa ha sorpreso un’assenza, quella di Cristiano Ronaldo.

Tutti per Diogo Jota ma manca CR7

Dal concerto degli Oasis al minuto di raccoglimento sui campi del Mondiale per Club passando per le lacrime sconvolte del suo migliore amico Ruben Neves. Da quel tragico 3 luglio, Diogo Jota è un chiodo fisso quasi impossibile da rimuovere per chi lo ha conosciuto e per chi ci ha giocato insieme. Ai funerali del portoghese, erano presenti tutti i suoi compagni tra Nazionale e Liverpool. Eppure, dopo si è parlato soprattutto dell’assenza di Cristiano Ronaldo.

Un’assenza che ha fatto rumore: quante critiche dal Portogallo

Sono emerse tante voci con possibili motivazioni per spiegare l’assenza di CR7. Che per la verità dopo aver appreso della scomparsa del suo amico si era immediatamente fatto sentire sui social con un messaggio anche particolarmente sentito: “Non ha senso. Eravamo appena stati insieme in nazionale e tu ti eri appena sposato. Alla tua famiglia, a tua moglie e ai tuoi figli, invio le mie condoglianze e auguro loro tutta la forza del mondo. So che sarai sempre con loro. Riposate in pace, Diogo e André. Ci mancherete“.

Eppure in mezzo ai suoi amici e compagni di squadra Cristiano non c’era. Una scelta incomprensibile, secondo la stampa portoghese e che non trova giustificazioni. Particolarmente dure sono state le parole del decano dei giornalisti lusitani Antonio Ribeiro Cristovao: “Il suo è un comportamento inspiegabile, qualsiasi giustificazione non sarà all’altezza della gravità della sua assenza“.

Senza giudicare la vita e le abitudini di nessuno, mi manca qui oggi. Non posso fare a meno di dirlo. La sua presenza porterebbe un’energia diversa. Essere capitano è un atto di leadership che dà l’esempio. Sono quelle persone che, in un momento difficile, non hanno vergogna né esitazione nel prendere la decisione che devono prendere. Questa è leadership. Essere capitano è un atto di responsabilità“, ha aggiunto Luís Vilar, commentatore di “CNN Portugal”.

Le tante versioni sulla scelta di CR7

Nel frattempo, si sono diffuse le voci più disparate che certamente non hanno aiutato Cristiano Ronaldo. Secondo il quotidiano spagnolo “Mallorca Daily”, il portoghese era in vacanza con tutta la famiglia sull’isola delle Baleari: al porto di Andratx sarebbe stato avvistato il suo yacht di lusso “Azimut Grande”. In seguito, poi, il fuoriclasse portoghese avrebbe dovuto recarsi ad Hong Kong per inaugurare un museo a lui dedicato.

Altri, invece, hanno parlato di semplice discrezione: la presenza del 40enne di Madeira al funerale avrebbe creato un circo mediatico che non sarebbe stato d’aiuto ai familiari in un momento di dolore così forte. Il quotidiano “Record” dà un’altra versione che fa riferimento a una questione molto più personale.

Cristiano Ronaldo gestisce così questi momenti, restando in disparte e isolandosi. Una decisione nata quando morì il padre nel 2000 e lui venne a sapere dell’accaduto soltanto dall’allora ct del Portogallo Luiz Felipe Scolari mentre la nazionale era a Mosca. Da allora la via del silenzio è stata ritenuta l’unica capace di alleviarne le pene.

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