Di Francesco: “Io più esperto, Lecce società solida e quel Banda mi intriga molto”

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Corvino: “Ha tutto per fare bene. È un grande professionista e ha voglia di riscattarsi”. Il tecnico torna nel Salento dopo 14 anni: “Allora la proprietà stava smantellando e io ero un debuttante… Sarà 4-3-3. Fiorita grave lutto”

Pasquale Marzotta

Si è aperta ufficialmente l’era di Eusebio Di Francesco sulla panchina del Lecce. A presentare l’ex tecnico del Venezia è stato il responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino col ds Stefano Trinchera. C’è stato anche il messaggio di benvenuto al nuovo allenatore da parte del presidente Saverio Sticchi Damiani. Seppur frenato dal ritardo areo il presidente c’era dopo aver partecipato all’assemblea di Lega a Milano sino al primo pomeriggio. “Eusebio Di Francesco ha tutto per fare bene. È un grande professionista e ha voglia di riscattarsi”, sono state le parole di introduzione di Corvino sul conto del tecnico reduce dalle due stagioni sfortunate con le retrocessioni all’ultima giornata con Frosinone e Venezia. “Ringrazio il presidente, il direttore e tutta la società per avermi voluto qui al Lecce – ha esordito il neo tecnico dei giallorossi accompagnato dal prprio staff tecnico -. Sono fiero del mio passato a Lecce. Nello staff ci saranno il vice Del Rosso, Pinzi e il preparatore atletico Massimo Neri. Mi manca qualcosa però. Il mio pensiero va a Graziano Fiorita (il fisioterapista scomparso tragicamente ad aprile, ndc). Mi mancherà un vero amico come lui. Tengo a ringraziare l’ex mio vice delle ultime due stagioni, Pierluigi Iervese, un grande professionista. Lui ha scelto di intraprendere la sua strada”. 

il ritorno

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Dopo 14 anni “DiFra” torna nel Salento e la nuova guida giallorossa ha sottolineato le due diverse situazioni. “Ritrovo una società differente rispetto a 14 anni fa e io mi presento con un bagaglio di esperienza rispetto all’esordiente in A che ero allora – ha sottolineato -. Allora la società stava smantellando. Sono convinto che qui siano il posto e il momento giusto per conseguire il nostro obiettivo finale che è la salvezza. Il passato è un grande contenitore di esperienza sotto tanti punti di vista. Non dico che con il Frosinone ce l’hanno portata via la salvezza, ma… E nell’ultima stagione con il Venezia abbiamo lottato per l’obiettivo sino all’ultima giornata”.

avanti 4-3-3

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Dopo le esperienze passate con Frosinone e Venezia con il modulo tattico del 3-4-2-1, ecco che ci sarà il cambio di sistema di gioco. “A differenza dello scorso anni risposerò il 4-3-3 – ha puntualizzato l’allievo di Zeman -. Un sistema di gioco che si potrà evolvere a secondo dell’avversario. La costruzione dal basso? La si interpreta come ognuno vuole, ma l’obiettivo finale è sorprendere ed infilare l’avversario per fare gol. Chi per il ruolo di play? Può essere Pierret. Ossia un regista che deve saper muovere palla fra le linee anzichè in modo orizzontale. Il nostro regista deve sapere difendere, avere impatto fisico e saper dialogare con i compagni”. 

richieste

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Il feeling tra Corvino e Di Francesco ha raggiunto un buon ed interessante livello. E lo ha fatto comprendere bene l’ex tecnico della Roma con cui ha raggiunto una semifinale di Champions League: “Il direttore sa che cosa voglio e stiamo portando avanti tante scelte. Le caratteristiche dei calciatori sono più importanti dei moduli tattici. Danilo Veiga e Gallo sono dei terzini molto predisposti alla fase offensiva. L’obiettivo è quello di proporre delle coppie con diverse caratteristiche per ogni ruolo”. E poi si lavorerà a recuperare elementi interessanti, che nelle ultime due stagioni hanno intrigato Di Francesco nelle vesti di avversario. “A parte Krstovic che si è dimostrato un ottimo attaccante. La mia attenzione, soprattutto nel primo anno, è stata calamitata da calciatori come Banda, che si è alternato nel ruolo con mio figlio (Federico, ndc). Un calciatore che non è stato poi brillantissimo in seguito agli infortuni. È un elemento da riproporre ad alti livelli nel recupero sotto tutti i punti di vista: sia sul piano fisico che soprattutto mentale. Un esterno che si è dimostrato abile nell’uno contro uno, sino ad arrivare a determinare la superiorità numerica”.



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