Il presidente del club neo campione d’Italia ha parlato alla radio ufficiale del club, Crc: “Il mister è un grandissimo allenatore e un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più”
Conte resta, Conte non resta. Il dilemma è da qualche mese ormai solo questo, in casa Napoli e non solo, perché i tifosi vorrebbero sapere al più presto come andrà a finire col presidente Aurelio De Laurentiis. Dopo la conquista dello scudetto, ieri sera i due, a parte gli abbracci (freddini), non hanno aggiunto molto al classico “Ora festeggiamo, poi si vedrà”. Stamattina De Laurentiis ha parlato ad ampio raggio a Crc, la radio ufficiale del club. E ha parlato ovviamente anche di Conte: “State sereni, Conte è un grandissimo allenatore e un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele (un ragazzino tifoso degli azzurri, scomparso lo scorso gennaio, ndr) e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni”, le sue parole per poi annunciare: “Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi”.
cavalcare
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De Laurentiis ha poi continuato: “Da qui in poi dobbiamo continuare a cavalcare quest’onda di una Napoli vincente come idea: dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia. Ieri siamo arrivati ad oltre 52 schermi che hanno dato l’opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano. Bus scoperto? Era stata una richiesta già nel terzo scudetto, è quanto appassiona di più i napoletani. Gioiamo e divertiamoci sempre in totale sicurezza, perché la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi ha. Questa mattina il primo regalo che ho ricevuto è stato di mia figlia Valentina, che mi ha regalato la maglia del Napoli con la scritta “Campione d’Italia”.
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sazio
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Due scudetti in tre anni. Il Napoli ormai è un club ammirato in tutta Europa. “Io sazio? Per 40 anni con 400 film non ha mai avuto un insuccesso, ho sempre vinto e stravinto: uscivamo a Natale con tanti film in concorrenza, arrivavamo sempre tra i primi tre. Io sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l’incoscienza dell’imprevisto. Champions? Non posso promettere nulla. Il Napoli c’è, è forte e crescerà sempre di più. Abbiamo due problemi importanti ora, però, ovvero il centro sportivo e lo stadio: due tasselli che porteranno via fatica, denaro ed investimenti. Per il centro sportivo dobbiamo assolutamente iniziare i lavori a settembre, perché dobbiamo lasciare Castel Volturno. Allo Stadio Maradona c’è un problema fondamentale: se vogliamo competere con le squadre più importanti del mondo non possiamo avere una distanza così colossale dal campo di calcio. A Napoli abbiamo la fortuna di avere un pubblico che vale il dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo uomo in campo: se fosse vicino al campo sarebbe anche il ventesimo. Io sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini”.
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