Daniel Bertoni: “Fiorentina, con Pioli puoi vincere Coppa Italia o Conference”

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L’ex argentino: “Coppa Italia e Conference sono alla portata e si può anche arrivare in Champions”

Ilaria Masini

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Daniel Bertoni, argentino, ex giocatore dei viola negli anni Ottanta, crede nella nuova Fiorentina di Stefano Pioli: “Penso che possa puntare a vincere un trofeo, Conference League o Coppa Italia, e poi sperare in un piazzamento in Champions League, anche se non è facile perché deve lottare con tante squadre di livello, ma grazie a Stefano Pioli può provarci. Bisogna sempre prefissare un obiettivo al massimo, in una città bella e importante come Firenze”. 

Conosce bene il nuovo allenatore? 

“È bravo, in campo e come persona, e fra l’altro l’ho conosciuto anche da avversario, quando abbiamo giocato contro in Serie A. È diverso dagli altri che sono stati in panchina a Firenze negli ultimi anni perché erano degli emergenti, mentre lui è già affermato e ha vinto uno scudetto in Italia. A me però è piaciuto anche Raffaele Palladino, soprattutto per il fatto che è riuscito a battere molte big nella passata stagione in campionato e non è semplice”. 

Cosa pensa del ritorno in Italia di Edin Dzeko? 

“È intelligente e forte di testa. Poi sa subito dove mettere il pallone per i compagni, oltre a essere un bomber straordinario. Per lui parla la carriera”. 

E la permanenza di Moise Kean? 

“È importantissima. È veramente forte e può confermarsi per il secondo anno consecutivo. È micidiale in contropiede e in profondità è mortale. L’importante è che abbia spazio intorno altrimenti rischia di perdere efficacia”. 

Come ha visto durante questa preparazione, Pioli sta provando un sistema di gioco per farli convivere e trarre il massimo da entrambi. Le piace come idea? 

“È affascinante e mi piacciono tutti e due tantissimo. In più mi fido ciecamente di Pioli, però io la vedo un po’ diversamente perché secondo me non sono del tutto compatibili visto che entrambi hanno bisogno di spazio intorno. Si potrebbero ‘disturbare’ a vicenda, ma poi dipende sempre dall’avversaria e dal tipo di partita che deve impostare. Ripeto, Pioli è molto bravo”. 

Le è piaciuta la campagna acquisti fino ad ora? 

“Credo siano state fatte le mosse giuste e anche le conferme alla Kean sono un valore aggiunto”. 

“Prima di tutto De Gea, un portiere top in grado di trasmettere sicurezza, poi a centrocampo Fagioli, che è di qualità, e davanti Gudmundsson”. 

Cosa può dare in più l’islandese? 

“A me ha già fatto una buona impressione la passata stagione, quando ha giocato. Può arrivare senza problemi sui livelli del primo anno in Serie A quando vestiva la maglia del Genoa”. 

Beltran ha declinato l’offerta del Flamengo. Lo ha fatto per la rivalità tra Argentina e Brasile? 

“Assolutamente no. Il campionato brasiliano è pieno di allenatori e giocatori miei connazionali”. 

Allora perché non ha accettato il trasferimento? 

“Credo che nella sua testa, voglia provare a giocarsi le sue possibilità con Pioli in panchina. Vuole conquistare la sua fiducia. Non credo voglia tornare subito in Sudamerica, nemmeno al River Plate che fra l’altro ora ha molte pedine offensive”. 

Firenze è sempre stata terra di argentini, perché ultimamente il rapporto non è più così forte? 

“Ora è tutto diverso. Prima c’erano meno stranieri nel campionato italiano e dall’Argentina arrivavano solo giocatori di élite. Ora invece arrivano calciatori da tutto il mondo. Tranne rare eccezioni, adesso non arrivano più tanti campioni dall’Argentina”. 

Chi è favorito per lo scudetto? 

“Mi piace il Milan con Allegri in panchina, sta lavorando bene e credo possa giocarsela con l’Inter, altra favorita nonostante il cambio di allenatore da Simone Inzaghi a Chivu, e naturalmente con il ‘mio’ Napoli. Per lo scudetto credo sia una corsa a tre fra di loro. Al momento non vedo altre pretendenti”. 

“Sono diversi anni che sono fuori dal vertice e credo che possano provare a rientrare, ma comunque vedo la Juve dietro a Milan, Inter e Napoli”. 

La squadra di Antonio Conte però avrà anche gli impegni nelle Coppe. Cambia qualcosa? 

“Non credo perché hanno fatto acquisti giusti e si sono rafforzati. Fossi in loro, nella stagione che sta per iniziare, punterei di più sulla Champions”. 

Lei è sempre legato a Firenze? 

“Moltissimo. Per l’amore che ho per la città, auguro lo scudetto però già un posto in Champions sarebbe bellissimo. Farebbe felice anche uno dei miei nipoti che si chiama Dante, in onore del sommo poeta Alighieri, ed è tifosissimo della Fiorentina. Se invece l’Inter vincesse lo scudetto, sarebbe felicissimo un altro mio nipote, Benjamin, pazzo da sempre per Lautaro Martinez e grande nerazzurro. Dopo aver pianto per la Champions, vuole tornare a vincere”. 

Lei abita in Argentina ma spesso torna in Italia. Ha già in programma il prossimo viaggio? 

“Arriverò per l’inizio del campionato e starò un po’ a Napoli dove ho ancora molti amici e un po’ a Firenze. Mi accolgono sempre tutti benissimo e ne sono felice. Poi spero di essere al Franchi per Fiorentina-Napoli del 13 settembre. È la mia partita”.



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