Brescia e la sua provincia hanno una nuova squadra, con l’obiettivo di conquistare la Serie B in tre anni
Appena due mesi fa scoppiava il caos che travolgeva il Brescia e che dava il via ad un finale di stagione al cardiopalma. Tra campo e carte bollate, in una situazione giudiziaria che può ancora dire la sua, i verdetti sono stati piuttosto chiari: la Sampdoria ha conquistato la permanenza in Serie B, la Salernitana si è vista retrocedere in Serie B.
Il destino del Brescia, invece, era tutt’altro che certo: dopo le vicissitudini finanziarie che hanno travolto la dirigenza, il club lombardo non è riuscito a iscriversi nel campionato di Serie C con conseguente fallimento del Brescia Calcio.
Il ruolo di Giuseppe Pasini
A salvare il calcio a Brescia, però, ci ha pensato Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Lombardia e presidente della Feralpi S.p.A. Come si può intuire facilmente dalle cariche che ricopre, Pasini è a stretto contatto con il mondo industriale ed è stato al centro del miracolo sportivo della FeralpiSalò, squadra della provincia bresciana che ha militato per una stagione in Serie B.
Inizialmente, l’interessamento di Pasini non era stato accolto con favore da una parte della tifoseria bresciana, che piuttosto auspicava ad una ripartenza dai dilettanti per non disperdere la tradizione sportiva centenaria del Brescia Calcio. Di fatto il calcio a Brescia sarebbe salvo in virtù di un cambio di denominazione: da FeralpiSalò – nome della vecchia società – a Union Brescia, con spostamento della sede legale della società. Anche la sede delle partite cambierebbe: dal Turina di Salò al Rigamonti di Brescia.
Dall’altro lato, c’è chi invece plaude al disegno della nuova società targata Pasini. In particolare, c’è chi sognava una proprietà bresciana con una cordata di imprenditori bresciani a farsi carico della società. Un sogno già manifestato da Gino Corioni, storico presidente del Brescia.
Il progetto della US Brescia
Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova società, tenutasi nel giorno del 114° compleanno del Brescia Calcio, Pasini ha esposto a grandi linee quello che sarà il progetto della nuova società. A partire dal motto evocativo – «L’unione che dà la forza» – che tende a sottolineare come la nuova società raccolga l’interesse comune di salvaguardare il calcio a Brescia e in provincia.
Davanti a molti tifosi, nel Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, sono stati poi svelati i simboli che caratterizzeranno la nuova società: la scritta stilizzata BS con il volto di una leonessa su sfondo blu con intorni bianchi. È stato reso noto anche il motto che sarà impresso sulle nuove maglie: «Siamo bresciani e siamo figli tuoi».
L’obiettivo, a detta del patron Pasini, è di portare l’US Brescia in Serie B entro tre anni dall’inizio del progetto. Ma, chiaramente, se l’obiettivo dovesse raggiungersi prima sarebbe una vittoria anticipata per tutti.
I primi colpi di mercato dell’US Brescia: Sørensen, Guglielmotti e Cisco.
È stato svelato anche l’organigramma tecnico della nuova società, che non ha subito modifiche rispetto a quello della vecchia FeralpiSalò. A condurre la prima squadra ci sarà Aimo Diana con il suo vice Emanuele Filippini, entrambi ex Brescia e bresciani doc.
La rosa sarà composta quasi prevalentemente da giocatori della ex Feralpisalò con aggiunta dei colpi estivi di mercato. Tra i primi colpi della nuova società c’è Frederik Sørensen, che aveva già giocato una parte di stagione alla FeralpiSalò ma il cui contratto scadeva al termine della stagione.
Si tratta di un profilo internazionale, ex Juve, Bologna, Verona e Colonia, con le quali squadre ha militato nei campionati maggiori dei relativi paesi. Il classe ‘92 può inoltre vantare una presenza con la nazionale maggiore della Danimarca. Altri innesti sono Andrea Cisco, classe ’98, dal Perugia e Davide Guglielmotti, proveniente dal Catania.
Nessun calciatore dal vecchio Brescia
A saltare all’occhio c’è un dato piuttosto sorprendente: nessun giocatore dell’ex Brescia, per il momento, ha scelto di sposare il nuovo corso sportivo. Da un certo punto di vista, anche comprensibilmente visto che molti ex calciatori del Brescia si sono accasati in altre squadre di Serie B.
Particolarmente polemico è stato l’addio del capitano del Brescia Dimitri Bisoli, che nel post di congedo dalla sua ex squadra, prima di accasarsi al Cesena, ha ringraziato l’ambiente e, in modo ironico, ha ringraziato anche chi lo avrebbe apostrofato come “mercenario”.
Secondo le indiscrezioni, a parte il capitano Bisoli, alla nuova società sarebbe piaciuto trattenere alcuni calciatori importanti. Su tutti Adorni, Dickmann, Calvani e Galazzi. Sappiamo però che la storia è andata diversamente e tutti questi calciatori hanno scelto di rimanere in cadetteria. Adorni ha sposato il progetto sportivo del Modena, Dickmann quello del Bari, Calvani ha ceduto alle lusinghe del Frosinone, mentre Galazzi sarà protagonista della nuova stagione della neoretrocessa Monza.
Insomma, si può dire che il nuovo Brescia inizierà in tutto e per tutto una nuova avventura, con la missione – per nulla facile – di riportare una piazza storica (e che ha visto molti campioni) nei palcoscenici che merita.