
Il giorno dell’arrivo al Modena è stato chiaro: calcio aggressivo e senza troppi fronzoli
Dopo la sosta del campionato che ha visto protagoniste le nazionali di calcio, riprenderanno a giocarsi le gare della Serie B ininterrottamente fino alla fine dell’anno. Anche quest’anno è stato confermato il Boxing day, ormai da qualche tempo marchio di fabbrica del campionato cadetto.
Al momento, nonostante sia appena trascorso un terzo del campionato e la classifica sia piuttosto corta, sembrano essersi delineate le maggiori pretendenti al titolo di campione della Serie B.
Una vetta piuttosto insolita, se si considera che, a parte il Monza, nelle prime posizioni figurano Modena, Cesena, Frosinone, non certo le squadre più accreditate ai blocchi di partenza per ricoprire una posizione così alta, considerando anche corazzate come Venezia e Palermo che seguono subito dopo. Non si può neanche certamente dire che vedere queste squadre così in alto a questo punto del campionato sia una sorpresa, visto il duraturo trend positivo delle squadre.
La trasformazione del Modena in cifre
Reduce da un undicesimo posto tutt’altro che soddisfacente, il Modena ha speso circa due milioni di euro nel calciomercato estivo, classificandosi al quinto posto per uscite nella singola sessione. Si tratta di una cifra importante, ma comunque irrisoria se paragonata, ad esempio, ai 13 milioni di euro spesi dal Venezia (la cifra è gonfiata dalla contabilizzazione del riscatto di Nicolussi Caviglia nell’annata in corso, poi girato in prestito alla Fiorentina).
Questa spesa da parte del Modena (che ha comunque mantenuto un saldo positivo tra entrate e uscite nel calciomercato estivo) è servita a riequilibrare l’addio di alcuni pezzi pregiati delle scorse campagne di Serie B. Su tutti, Antonio Palumbo che in un biennio con la maglia dei canarini ha totalizzato 73 presenze condite da 16 gol e 14 assist (9 gol e 10 assist dei quali realizzati nell’ultima stagione).
I nuovi innesti
Al Modena sono quindi arrivati alcuni giocatori con una certa esperienza nella categoria: da Zanimacchia a Chichizola, da Zampano a Di Mariano. A questi si sono aggiunti profili giovani ma molto interessanti, come Nieling, Massolin e Pyyhtiä (quest’ultimo già formatosi in categoria con Ternana e Südtirol).
Già di per sé questa lista di nomi poteva essere indicativa del fatto che la stagione del Modena avrebbe potuto riservare delle sorprese, tuttavia l’impatto dei giocatori, pur essendo validi profili, poteva non essere così immediato. È qui che subentra la figura di Andrea Sottil, allenatore ormai navigato nel campionato cadetto e principale artefice del cammino finora positivo del Modena.
Perché la scelta di Sottil
Svestiti i panni da calciatore, Sottil ha guadagnato l’attenzione del grande pubblico nelle sue nuove vesti durante l’esperienza sulla panchina dell’Ascoli (nonostante già con il Siracusa e con il Livorno avesse conquistato due promozioni), quando, dopo una prima stagione di assestamento da subentrato, ha condotto la squadra marchigiana ad un sesto posto e quindi a giocare la semifinale dei play-off. Le buone prestazioni gli sono valse la chiamata dell’Udinese e la chiamata nella massima serie, salvo poi essere esonerato nell’ottobre della seconda stagione perché l’Udinese non aveva collezionato neanche una vittoria in nove giornate di campionato.
Da lì, quasi un anno di stop e poi la chiamata sulla panchina della Sampdoria per sostituire Andrea Pirlo. Anche a Genova l’esperienza si è conclusa anzitempo, con l’esonero alla sedicesima giornata di campionato. Nonostante le ultime due esperienze poco fortunate, il Modena ha comunque scelto di puntare sul suo profilo: il D.S. Catellani, in proposito, ha ribadito l’intento di voler costruire una squadra con una forte identità e di aver individuato in Sottil l’uomo giusto, forse proprio perché reduce da due esperienze poco gratificanti.
L’impatto di Sottil sul Modena
Al di là degli aspetti psicologici, Sottil è stato giudicato positivamente anche per la sua idea di calcio, a partire dal suo modulo preferito (3-5-2) che si sposerebbe bene con la rosa a sua disposizione. Nel presentarsi alla stampa, il neoallenatore del Modena aveva ribadito la sua idea di un calcio aggressivo, senza troppi fronzoli. A conferma di ciò, il Modena è la terza squadra per tocchi di palla nell’ultimo terzo di campo, ma penultima per tocchi nella propria area di rigore e nella propria trequarti del campo
Al momento, la classifica sembra assecondare la scelta della dirigenza modenese: non solo i canarini sono al secondo posto in Serie B, ma il Modena è anche la seconda squadra per gol segnati e la seconda con la difesa meno battuta di tutto il torneo. A coronamento di ciò, la squadra emiliana può anche vantare il momentaneo capocannoniere della Serie B, Ettore Gliozzi. Nonostante le ultime cinque partite del Modena abbiano mostrato dei segnali altalenanti, è innegabile che grossa parte del merito di questa ascesa verso le prime posizioni sia ascrivibile ad Andrea Sottil.

