Tudor ha convocato lui e Garofani per affiancare Di Gregorio e Pinsoglio colmando il vuoto lasciato dall’infortunato Perin
Lo chiamano “baby Buffon” e negli ultimi anni gli addetti ai lavori lo hanno messo nella lista degli astri nascenti del calcio italiano. Eppure Giovanni Daffara non si è lasciato distrarre da tutto ciò, piuttosto ha continuato a lavorare sodo per mettersi nelle condizioni di meritare puntualmente il salto di categoria. L’estremo difensore della Juventus è stato protagonista assoluto negli ultimi due anni in Next Gen: al debutto in Serie C è parso subito a suo agio nella categoria, nell’ultima stagione è cresciuto ancora ed è per questo che la convocazione al Mondiale per club con la prima squadra appare come un premio del tutto meritato.
PERCORSO
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Tudor ha convocato lui e Giovanni Garofani, al fine di affiancare Di Gregorio e Pinsoglio colmando il vuoto lasciato da Perin (che si è sottoposto a un intervento a fine campionato). La storia di Daffara è molto simile a quella di altri giovani talenti che la Juve ha lanciato nel grande calcio nelle ultime stagioni, grazie a un percorso virtuoso nel settore giovanile. Il classe 1999 era stato scovato a 15 anni dall’aerea scouting coordinata dall’ex responsabile dell’attività di base Luigi Milani: si era messo in mostra nella Biellese, aveva già una struttura fisica interessante e delle doti tecniche naturali che rubavano l’occhio. La famiglia lo ha supportato per molti anni accompagnandolo tutti i giorni a Vinovo per allenarsi, il ragazzo in tutte le categorie ha fatto registrare una crescita costante e ha sempre ottenuto degli ottimi risultati nei tempi previsti.
FATTORE
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Daffara è stato soprannominato “baby Buffon” per la reattività e per l’esplosività che riesce a esprimere con naturalezza nonostante la stazza fisica (altezza: 194 centimetri) che gli consente di farsi valere sulle uscite alte. Negli ultimi anni è migliorato molto anche con i piedi, oltre a essere cresciuto tantissimo sul piano caratteriale e della personalità. A soli 20 anni ha già collazionato oltre 80 presenze in terza serie, di cui quasi un terzo di gare concluse con clean sheet. Nelle ultime stagioni, e nel campionato appena terminato soprattutto, è stato un vero e proprio fattore nella Next Gen: uno dei pochi a salvarsi anche nel momento di grande crisi della squadra, e poi è stato determinante per tutta l’ascesa della formazione di Brambilla fino al raggiungimento dei playoff.
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CRESCITA
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Il futuro di Daffara è ancora tutto da scrivere, ma i suoi parametri spingono a ipotizzare un possibile coinvolgimento in prima squadra nel giro di qualche anno. Potrebbe tornargli utile qualche esperienza fuori Torino, fra cadetteria e massima serie, in modo da potersi candidare successivamente per un posto in rosa alla Continassa. Difficilmente il settore giovanile della Juve ha portato su un portiere con le sue qualità: gli addetti ai lavori lo indicano tra i prospetti che possono ambire a un grande futuro nel calcio che conta, insomma l’avventura negli States con Tudor potrebbe essere solo l’antipasto di una carriera che prevede ancora molte tappe e traguardi prestigiosi.
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